Finanziaria, migranti e autonomia differenziata: Ottaviani a ruota libera su La7

Il segretario della commissione Bilancio della Camera dei Deputati è intervenuto ieri mattina all’interno della trasmissione “Coffée Break”

L’onorevole Nicola Ottaviani (Lega), segretario della commissione Bilancio della Camera dei Deputati, è intervenuto ieri mattina all’interno della trasmissione “Coffée Break”, in onda su La7, per parlare di diverse tematiche di stringente attualità tra cui la prossima manovra finanziaria, la questione migranti e l’autonomia differenziata.

“Le parole del ministro Giorgetti di queste ore – ha detto l’onorevole Ottaviani parlando della manovra finanziaria – non sorprendono certamente chi lo conosce bene. Le sue sono state considerazioni ispirate dal principio dell’“est modus in rebus”. Quando le risorse a disposizione sono poche, ci si deve comportare come il buon padre di famiglia, ovvero stilare una gerarchia di priorità per compiere la mission della famiglia, allocando al meglio quanto è disponibile. E nel Governo la mission è quella di portare a compimento il patto di Governo e il programma proposto agli elettori. Ecco perché il ministro Giorgetti ha esposto con molta chiarezza come in pole position ci sia l’abbattimento del cuneo fiscale, per potenziare la capacità di spesa delle famiglie e per tutelare i lavoratori, una misura che darebbe linfa al circuito dei consumi e che consentirebbe allo Stato di recuperare in termini di Iva e di imposte indirette quella che, all’inizio, potrebbe sembrare una perdita. Poi, l’altra questione importante è quella denatalità: dal 2008 c’è stato un crollo delle nascite di 190.000 unità. E’ un problema di carattere economico e sociale, perché senza nuovi lavoratori, a lungo termine, potrebbe diventare complicato sostenere il nostro sistema pensionistico e di welfare”.

Sulla questione migranti l’onorevole Ottaviani ha evidenziato che “il problema deve essere contestualizzato a livello internazionale. I 50.000 migranti in più che abbiamo registrato quest’anno provengono da un unico Paese, che è l’Algeria. Rispetto a quanto accadeva in passato, ad esempio, con la Libia c’è stata una diminuzione dei flussi, grazie anche a una serie di accordi internazionali; per quanto riguarda l’Algeria e la Turchia, considerato l’aumento del fenomeno migratorio, i numeri si sono sensibilmente ridotti, grazie all’autorevolezza internazionale del nostro governo, a differenza di quel che accadeva con il governo Conte, che non veniva minimamente preso in considerazione dai Paesi del Nord Africa. Sulla redistribuzione dei migranti a sinistra si registra un clamoroso cortocircuito: l’opposizione parlamentare porta avanti il concetto dell’accoglienza tout court, senza se e senza ma;  i sindaci del Pd, invece, non solo vorrebbero chiudere i porti,  ma, addirittura, gli ingressi nelle città. Continuiamo ad essere convinti che i migranti abbiano bisogno di essere assistiti nei Paesi di origine, ma l’assistenza non può essere di carattere previdenziale, bensì economico e sociale. Soltanto così si può portare avanti una migrazione calmierata. Una migrazione che, grazie all’autorevolezza di questo Governo, non è più solo un problema italiano, ma europeo”.

Nel dibattito in studio è stato affrontato anche il tema dell’autonomia differenziata. “La questione dell’autonomia differenziata –  ha detto l’onorevole Nicola Ottaviani – non è un’invenzione di questo Governo, ma è stata inserita nel dettato costituzionale già dal 2001. Mi pare evidente che, se, all’epoca, l’opportunità  di questa riforma è stata votata da una larghissima maggioranza, oggi non è tollerabile che gli stessi fautori di quel disegno costituzionale gridino allo scandalo. Ogni strumento deve essere adattato al tempo in cui è contestualizzato. L’autonomia differenziata ruota intorno a un concetto importante che è quello dei Lep: i livelli essenziali delle prestazioni, che sotto il punto di vista della quantità e qualità devono essere identici in tutto il Paese. Questo dice la riforma, questo dice il centrodestra, questo dice in primis la Lega. Se c’è un discostamento dei Lep tra le varie regioni, è opportuno che lo Stato debba intervenire e che l’amministratore pubblico inefficiente debba dare spiegazione del suo insuccesso”.

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