L’educazione alla legalità rappresenta un pilastro fondamentale nella formazione delle nuove generazioni: significa comprendere la natura e la funzione delle regole nella vita sociale, interiorizzare i valori civili e democratici, esercitare consapevolmente i propri diritti di cittadinanza e rispettare gli altri nella loro dignità. Per i giovani – e ancor più per gli adolescenti – riconoscere, accettare e rispettare un sistema condiviso di regole non è mai un passaggio scontato; al contrario, è un percorso complesso che richiede esempi, dialogo e un costante accompagnamento educativo.
Promuovere la cultura della legalità nelle scuole significa quindi educare gli studenti a comprendere il valore della persona umana, aiutarli a sviluppare consapevolezza dei diritti e dei doveri che regolano la convivenza civile e stimolarli a cooperare, riflettere e assumere posizioni critiche e responsabili. In questa direzione si muove il progetto dell’Arma dei Carabinieri, che intende diffondere tra i ragazzi atteggiamenti di responsabilità, rispetto e solidarietà, contrastando sul nascere dinamiche di emarginazione e violenza e attivando percorsi di partecipazione e condivisione.

È proprio in questo contesto che i militari della Stazione Carabinieri di Alatri hanno incontrato gli alunni delle classi seconde della scuola media dell’Istituto Comprensivo Alatri 2 “Sacchetti Sassetti”, alla presenza dei loro insegnanti. L’incontro ha rappresentato un momento di confronto diretto, durante il quale i Carabinieri hanno guidato gli studenti a riflettere sugli aspetti giuridici legati a situazioni di vita quotidiana che spesso vengono percepite come “normali”, ma che possono avere conseguenze rilevanti sul piano legale e sociale. L’obiettivo è aiutare i ragazzi a prendere coscienza delle implicazioni dei loro comportamenti, favorendo la maturazione delle competenze sociali e civiche attese per la loro età.
Nel corso dell’incontro, i militari si sono soffermati in particolare su uno dei temi più delicati e purtroppo diffusi tra gli adolescenti: il bullismo. È stato spiegato ai ragazzi come gli atti di prevaricazione, violenza fisica o verbale e derisione sistematica possano produrre effetti profondi e duraturi sulle vittime, incidendo sulla loro autostima, sul benessere psicologico e sul percorso di crescita. Per questo motivo, è fondamentale che tutti – anche chi assiste – prendano le distanze da queste forme di violenza, sostenendo i compagni più fragili e incoraggiandoli a denunciare, senza paura, gli episodi di cui sono protagonisti o testimoni.
L’iniziativa ha voluto trasmettere un messaggio chiaro: la legalità non è un concetto astratto, ma un insieme di comportamenti quotidiani che, se condivisi, contribuiscono a costruire una comunità più giusta, sicura e inclusiva.