Anziana raggirata con la truffa del ’finto figlio’: due uomini in manette

Cassino - Indosso al conducente veniva rinvenuta una somma di denaro di quasi 500 euro ed una carta bancomat intestata ad una signora

Truffe agli anziani, raggirata una signora con il sistema del ‘finto figlio’: due uomini finiscono in manette. È accaduto di nuovo, ieri sull’autostrada A/1, due individui, che viaggiavano a bordo di una Fiat Panda sono stati fermati dagli agenti della Sottosezione Polizia Stradale di Cassino in prossimità del casello.

I controlli

Durante il controllo dei documenti emergeva che uno dei due fermati tra i numerosi precedenti di polizia, aveva anche l’obbligo di dimora nel comune di Napoli, per il reato di truffa agli anziani. Inoltre entrambi davano versioni discordanti circa il loro viaggio. Gli agenti quindi procedevano al controllo dell’auto e dei suoi due occupanti.

Indosso al conducente veniva rinvenuta una somma di denaro di quasi 500 euro ed una carta bancomat intestata ad una signora. Mentre nel cruscotto dell’auto veniva trovato un pacchetto con numerosi monili in oro. Gli ulteriori accertamenti permettevano di scoprire che sia il denaro che i monili erano frutto di una truffa ai danni di una anziana signora residente nella provincia di Roma.

Il modus operandi

Il modus operandi sempre lo stesso. Dopo aver ricevuto una telefonata da una persona che le riferiva che suo figlio aveva bisogno di denaro per evitare un problema giudiziario, poco dopo presso l’abitazione della signora si presentava un uomo che si faceva consegnare il denaro per risolvere la bega legale del parente. Proprio quest’ ultimo veniva identificato dalla vittima, che nel frattempo si era recata presso il commissariato di Tivoli per denunciare la truffa.

Scatta l’arresto

I due uomini, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, venivano sottoposti agli arresti presso il carcere di Cassino. Nonostante le campagne informative della Polizia di Stato, la truffa agli anziani sembra ormai diventato un preoccupante e dilagante fenomeno, dove le vittime sono disposte a tutto pur di “tutelare” i propri cari.

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