Appia antica, Ciacciarelli: “Ingresso in patrimonio Unesco slancio per la promozione del turismo”

Lo sviluppo turistico passa anche da una corretta e funzionale pianificazione territoriale delle strutture ricettive

Si è svolto, a Monte San Biagio, il convegno dal titolo “La via Appia tra patrimonio dell’UNESCO E turismo lento”, un’occasione per sviluppare un interessante dibattito tra rappresentanti delle istituzioni sulle potenzialità di sviluppo territoriale legate alla valorizzazione della “Regina Viarum”.

«L’iscrizione della Via Appia nel patrimonio dell’UNESCO ritengo costituisca un lungimirante e doveroso risultato raggiunto dal nostro Governo – ha detto l’assessore regionale Pasquale Ciacciarelli –  in considerazione della peculiarità storica di un’arteria che, non solo ha costituito una profonda innovazione in età romana sia sul piano tecnico che sul piano profondamente giuridico, qualificandosi come ‘via publica’, ma che nello stesso tempo ha costituito e costituisce tuttora la più evidente espressione della continuità del nostro territorio».

«Una continuità territoriale espressa dalla via Appia che credo rappresenti il dato di riferimento per confermare il grande potenziale esistente dietro una programmazione turistica integrata, in grado quindi di valorizzare le diverse, ma complementari specialità che i nostri territorio offrono – ha aggiunto l’assessore – In questa ottica non può che costituire un passaggio importante il riconoscimento della via Appia nel patrimonio dell’UNESCO, offrendo, appunto, ai comuni una prima opportunità di valorizzare tale bene con iniziative comuni alle quali poter accompagnare un’organizzazione funzionale a fare conoscere il proprio territorio nella sua interezza».

«Ma allo stesso tempo – ha spiegato Ciacciarelli –  ritengo che non si possa dissociare, soprattutto nella consapevolezza dei limiti e delle problematiche che attualmente i nostri territori presentano, nella loro morfologia urbana, lo

Si è svolto, a Monte San Biagio, il convegno dal titolo “La via Appia tra patrimonio dell’UNESCO E turismo lento”,un’occasione per sviluppare un interessante dibattito tra rappresentanti delle istituzioni sulle potenzialità di sviluppo territoriale legate alla valorizzazione della “Regina Viarum”.

«L’iscrizione della Via Appia nel patrimonio dell’UNESCO ritengo costituisca un lungimirante e doveroso risultato raggiunto dal nostro Governo – ha detto l’assessore regionale Pasquale Ciacciarelli –  in considerazione della peculiarità storica di un’arteria che, non solo ha costituito una profonda innovazione in età romana sia sul piano tecnico che sul piano profondamente giuridico, qualificandosi come ‘via publica’, ma che nello stesso tempo ha costituito  e costituisce  tuttora la più evidente espressione della continuità del nostro territorio».

«Una continuità territoriale espressa dalla via Appia che credo rappresenti il dato di riferimento per confermare il grande potenziale esistente dietro una programmazione turistica  integrata, in grado quindi di valorizzare le diverse, ma complementari specialità che i nostri territorio offrono – ha aggiunto l’assessore –  In questa ottica non può che costituire un passaggio importante il riconoscimento della via Appia nel patrimonio dell’UNESCO, offrendo, appunto, ai comuni una prima opportunità di valorizzare tale bene con iniziative comuni alle quali poter accompagnare un’ organizzazione funzionale a fare conoscere il proprio territorio nella sua interezza».

«Ma allo stesso tempo – ha spiegato Ciacciarelli –  ritengo che non si possa dissociare, soprattutto nella consapevolezza dei limiti e delle problematiche che attualmente i nostri territori presentano, nella loro morfologia urbana, lo sviluppo turistico da una corretta e funzionale pianificazione territoriale delle strutture ricettive, evitando così di rimanere nella lettera morta di una grande organizzazione turistica priva di infrastrutture adeguate a mantenerla. 

Sotto tale profilo stiamo avviando un lavoro di ricognizione delle varianti ‘camping’ in corso di procedura e di quanti siano comuni, nei cui territori sono presenti le medesime strutture, a non aver ancora avviato il relativo iter, in modo da consentire un coordinamento funzionale alla valorizzazione di strutture ricettive all’area aperta, rappresentative di un settore sempre più in evoluzione. Ringrazio il Vicesindaco di Monte San Biagio Arcangelo Di Cola per aver organizzato questo interessante dibattito».

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