Asl di Frosinone, dal Dg raffica di nomine mentre l’atto aziendale bis procede dopo la riunione sindacale

La Fials resta in trincea e rincara la dose: “Non verbalizzate osservazioni sull’atto aziendale”. La denuncia di D’Angelo e Tomasso

Gli ultimi giorni sono stati caratterizzati dalle nomine per il dg dell’Asl di Frosinone, Arturo Cavaliere, che ha individuato nel dottor Giovannino Rossi il nuovo direttore amministrativo aziendale al posto del dottor Vincenzo Brusca, facente funzioni dal 26 gennaio del 2024, e nella dottoressa Maria Giovanna Colella il nuovo direttore sanitario aziendale al posto del dottor Luca Casertano, che ricopriva il ruolo sin dal primo agosto del 2022. La durata dell’incarico è stabilita in tre anni a partire dal primo agosto 2025. Ha inoltre nominato il dott. Carlo Baldesi, dipendente dell’Azienda, “Responsabile della Protezione dei dati personali (DPO)” per la Asl di Frosinone.

Nell’ambito dell’acquisizione dei servizi Cup, che in quattro anni costeranno 19 milioni e 148 mila euro circa, il direttore generale ha anche scelto quale RUP la Dott.ssa Monica Caira, Direttore della U.O.C. Provveditorato ed Economato Asl ed il dottor Ugo Gentilini, Collaboratore Amministrativo presso la stessa U.O.C., quale suo assistente; ha nominato Direttore dell’Esecuzione del Contratto il dottor Tonino Perruzza, Security Manager presso la ASL di Frosinone. Tornando ai nuovi direttori amministrativo e saniario, Cavaliere ha parlato di figure “di indiscussa professionalità, esperienza e competenza la cui nomina testimonia l’impegno dell’azienda nel rafforzare la qualità dei servizi e l’efficienza gestionale”. Ha ringraziato i direttori uscenti, Casertano e Brusca: “Il vostro è stato un prezioso supporto in questi primi mesi della mia governance. Voglio augurarvi buon lavoro nel proseguimento delle vostre carriere professionali”.

Nuovi direttori amministrativo e sanitario e responsabili di procedimenti e servizi

Prosegue intanto l’iter di adozione del nuovo atto aziendale dopo la revoca di quello presentato dal precedente dg Pulvirenti e la riproposizione di un’organizzazione aziendale sostanzialmente simile se non identica a parte qualche variazione minore.

L’unica organizzazione sindacale che resta in trincea è la Fials del segretario Francesco D’Angelo e dell’avvocato Giuseppe Tomasso: “Che il Direttore Generale  non abbia avuto alcuna considerazione delle OOSS, era già una certezza, ma ne abbiamo avuto una conferma palpabile ed incontestabile. Infatti, nel pomeriggio del 16 luglio 2025, ore 15:30 è andato in scena l’ultimo atto di un teatrino che dura da circa un mese: il Direttore generale incalzato dalla Fials sull’obbligo dell’informativa sindacale sull’atto aziendale e per evitare un altro ricorso per condotta antisindacale, ha fornito, non una, informativa, ma ben due: la prima l’11 luglio, l’altra, ad abbundantiam, il 15 luglio, sostenendo che la seconda era stata resa perché erano ‘cambiati i colori’ delle caselle di talune strutture (sic!). Si è trattato – spiegano D’Angelo e Tomasso – di una informativa resa dal manager solo perché costretto, ma senza alcuna volontà di rendere partecipi le organizzazioni sindacali alla costituzione dell’Atto aziendale con osservazioni e proposte, che, chissà, avrebbero pure potuto essere utili. Ne hanno avuto consapevolezza le sigle tutte e la RSU perché alla riunione hanno partecipato, è il caso di dirlo, quattro gatti. D’altra parte, perché le organizzazioni sindacali avrebbero dovuto partecipare se il proprio intervento sarebbe stato inutile e dopo, soprattutto, aver sottoscritto verbali redatti ex post, in cui le medesime sigle (dirigenza e comparto) hanno affermato che non vi erano osservazioni sull’Atto aziendale”.

La Fials: “Assoluta mancanza di rispetto per le organizzazioni sindacali”

Era presente alla riunione la Fials “proprio – precisano segretario provinciale e legale dell’organizzazione – per poter raccontare dalla prima fila quanto già ben noto: l’incontro è stato una perdita di tempo per il Manager che si è limitato a leggere le slides già consegnate ed all’esito ha chiesto ‘ai quattro gatti’ se c’erano osservazioni da fare affrettandosi a precisare che, comunque, non sarebbero state neppure oggetto di verbalizzazione. Ed infatti, la Fials a riprova di ciò, ha fatto varie osservazioni  che non sono state affatto verbalizzate. Al termine dell’intervento della Fials, l’unico (a parte quello del legale interno), il direttore generale si è compiaciuto con se stesso perché, come preventivato, in una sola ora si era risolto tutto: già sapeva che nessuno avrebbe partecipato e che comunque nessuno avrebbe ‘disturbato’ con osservazioni e considerazioni. Si deve prendere atto di una assoluta mancanza di rispetto per le organizzazioni sindacali affatto considerate, ritenendo l’informativa un semplice passaggio formale, obbligatorio e giammai un momento di fattiva collaborazione: non verbalizzare le osservazioni e non dare una tempistica per formalizzarle e per acquisire dati significa svilire totalmente il ruolo sindacale”.

“La fretta di chiudere la pratica per conferire nuovi incarichi dirigenziali”

Secondo D’Angelo e Tomasso, “il manager aveva fretta di ‘chiudere’ l’atto aziendale perché così vuole la Regione, v’è fretta di conferire nuovi incarichi dirigenziali, dipartimentali e di struttura complessa che secondo il manager aiuteranno ad una maggiore efficienza. Si consenta di dissentire: gli incarichi sono incarichi e basta, ma non risolvono le liste di attesa, l’efficacia delle prestazioni sanitarie. Piuttosto, si accontentano Tizio, Caio e Sempronio: le nomine dei Generali non hanno mai portato ad una maggiore efficienza, ma piuttosto ad aumentare le apicalità senza alcuna ricaduta in basso a livello di utenza. Quello che disturba è il silenzio assordante da parte di tutti, ma si sa la Politica privilegia gli Incarichi, la sanità oramai si è ridotta a questo”.

Dopo l’atto aziendale gli adempimenti in vista riguardano la graduazione degli incarichi dirigenziali, il regolamento per il conferimento degli incarichi dirigenziali, il conferimento degli incarichi di posizione organizzativa e di coordinamento per il comparto. Ma non saranno le nomine e il riempimento di caselle a risolvere le falle Asl, giura la Fials: “Già quando sono stati nominati i coordinatori infermieristici nel 2022 si era detto che erano necessari per un netto miglioramento dell’efficacia delle prestazioni sanitarie, a voi le considerazioni”.

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Stefano Di Scanno
Stefano Di Scanno
Giornalista Professionista

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