Anche quest’anno i festeggiamenti per l’arrivo del nuovo anno rischiano di trasformarsi in una notte di paura e sofferenza per migliaia di animali. Con l’avvicinarsi del Capodanno, LEAL rilancia la campagna “No ai botti”, tornando a denunciare le gravi conseguenze provocate dall’uso indiscriminato di petardi e fuochi d’artificio su animali domestici, fauna selvatica e animali allevati.
Secondo l’associazione, non si tratta più di una tradizione folkloristica, ma di un fenomeno che ogni anno lascia dietro di sé un vero e proprio “bollettino di guerra”. Infarti, fughe incontrollate, traumi permanenti e morti improvvise sono solo alcune delle conseguenze documentate nei giorni successivi al Capodanno.
“Continuare a giustificare l’esplosione incontrollata di botti come un gioco innocuo non è più accettabile”, afferma Roberto Brognano, responsabile Maltrattamento e Randagismo di LEAL. “I dati parlano chiaro: per gli animali è una notte di terrore. È arrivato il momento di scegliere la civiltà al posto del rumore. Per questo chiediamo alle istituzioni ordinanze anti-botti totali, senza deroghe, accompagnate da controlli efficaci e sanzioni severe”.
Gli animali, dotati di un udito molto più sensibile rispetto a quello umano, vivono i botti come un trauma violento e improvviso. Lo stress acustico e visivo può scatenare tachicardie estreme che, soprattutto nei soggetti anziani, cardiopatici o particolarmente fobici, possono sfociare in arresti cardiocircolatori fatali.
Il panico porta inoltre molti cani e gatti a tentare la fuga. Ogni anno centinaia di animali domestici si allontanano dalle proprie abitazioni, spesso finendo investiti o scomparendo senza lasciare traccia. Anche chi resta in casa non è al sicuro: nel tentativo di nascondersi, molti animali si feriscono, riportando fratture e lesioni, con il rischio di sviluppare fobie e disturbi comportamentali duraturi.
L’impatto dei botti è devastante anche per la fauna selvatica. I centri urbani diventano trappole mortali per gli uccelli, disorientati dalle esplosioni e costretti a voli improvvisi a bassa quota, che spesso si concludono con schianti contro edifici, cavi elettrici o veicoli. Migliaia di esemplari muoiono sul colpo a causa di traumi ed emorragie interne. I mammiferi selvatici che vivono in città, come ricci, tassi e scoiattoli, vengono bruscamente svegliati dal letargo, esponendosi a ipotermia e predazione. Negli allevamenti, il panico collettivo può provocare aborti e gravi episodi di autolesionismo.
LEAL ribadisce che la prevenzione resta l’arma più efficace, capace di evitare non solo sofferenze agli animali ma anche numerosi incidenti che coinvolgono le persone. L’associazione invita Comuni e cittadini a privilegiare spettacoli pirotecnici silenziosi o alternative luminose a basso impatto acustico, dimostrando che è possibile festeggiare senza infliggere dolore.
Accanto all’appello istituzionale, LEAL diffonde anche un vademecum pratico con sette semplici regole per ridurre i rischi per gli animali domestici durante i giorni dei festeggiamenti: tenerli sempre in casa, chiudere finestre e tapparelle per attutire rumori e lampi, predisporre una cuccia in un luogo tranquillo, mantenere un atteggiamento calmo e rassicurante, utilizzare musica o televisione a volume moderato per coprire i botti, usare sempre guinzagli di sicurezza durante le uscite e verificare che microchip e medaglietta con i contatti siano aggiornati.
Un insieme di accorgimenti che, sottolinea l’associazione, possono davvero fare la differenza tra una notte di festa e una tragedia annunciata.