BRT Frosinone, il futuro della mobilità tra ambizioni e incertezze: ecco il percorso – VIDEO

Presentato il tracciato del BRT, il bus elettrico a corsia preferenziale, che collegherà la Stazione di Frosinone con piazzale De Matthaeis

Negli ultimi mesi, il dibattito attorno al Bus Rapid Transit (BRT) di Frosinone ha preso sempre più piede. Si tratta di un progetto ambizioso: un bus elettrico con corsia preferenziale, pensato per rivoluzionare la mobilità cittadina e ridurre la dipendenza dalle auto private. Un’idea che guarda al futuro, alla sostenibilità e a una città più moderna e vivibile. Il concetto è senza dubbio innovativo e merita attenzione ma, come ogni grande trasformazione, porta con sé anche delle sfide da affrontare con realismo.

L’iniziativa si inserisce nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile approvato nel 2021, con l’obiettivo dichiarato di ridurre le emissioni, migliorare la qualità dell’aria e fornire ai cittadini un’alternativa efficiente all’uso dell’auto. A primo impatto, sembra un progetto virtuoso, un passo necessario verso una città più “green”. Tuttavia, affinché questa visione si concretizzi in un beneficio reale per la comunità, è fondamentale valutare con attenzione ogni aspetto della sua attuazione. Questa mattina è stato ufficialmente pesentato il tracciato del BRT, il bus elettrico a corsia preferenziale, che collegherà la Stazione di Frosinone con piazzale De Matthaeis.

Un progetto promettente, ma da monitorare con precisione

L’idea di un trasporto pubblico moderno ed ecologico è senza dubbio lodevole, ma è altrettanto importante assicurarsi che la sua implementazione sia all’altezza delle aspettative. La chiusura e la successiva riapertura di via Marittima, il timore di alcuni commercianti per i possibili cambiamenti nei flussi di traffico e le naturali perplessità su come il progetto inciderà sulla viabilità richiedono risposte chiare e concrete. È essenziale che il passaggio a questa nuova mobilità avvenga con una transizione graduale e ben pianificata, per garantire che i benefici siano superiori ai disagi.

Dallo studio condotto, il percorso del BRT interesserà oltre 22 mila residenti, coprendo un’area strategica tra la stazione ferroviaria e piazzale De Matthaeis. Il progetto prevede fermate in punti chiave della città e l’acquisto di tre bus elettrici dedicati, affiancati da ulteriori otto mezzi elettrici per il trasporto pubblico locale. Inoltre, verranno installate quattro stazioni di ricarica. L’obiettivo è chiaro: un sistema di mobilità integrato che offra un’alternativa valida all’uso dell’auto privata. La sfida sarà quella di rendere questo servizio davvero competitivo in termini di efficienza e praticità per i cittadini.

Quale sarà il percorso del BRT?

Il tracciato del nuovo servizio partirà dalla rotatoria di De Matthaeis, uno dei quattro capolinea del BRT. Da lì, il bus imboccherà via Aldo Moro per poi deviare su via Landolfi e proseguire lungo via Adige e via Po, prima di ricollegarsi all’ultimo tratto di via Aldo Moro. Successivamente, attraverserà via Marittima fino all’incrocio con via Valle Fioretta, nei pressi dell’ex palazzo Ater, e raggiungerà l’area dell’Agenzia delle Entrate. Dopo una sosta in piazzale Pertini, il percorso continuerà lungo via Licinio Refice per terminare al capolinea adiacente alla chiesa della Sacra Famiglia, proprio di fronte alla Caserma dei Carabinieri e nelle vicinanze della stazione ferroviaria. Al ritorno, il tragitto seguirà lo stesso percorso con una variazione significativa: una volta su via Aldo Moro, il bus entrerà nell’area dell’ascensore inclinato prima di riprendere la sua corsa verso De Matthaeis. Grazie alla combinazione di corsie dedicate e tratti in promiscuo, il tragitto sarà ottimizzato per garantire tempi di percorrenza ridotti, stimati in un massimo di dodici minuti, evitando così le congestioni del traffico cittadino.

Tra opportunità e punti di attenzione

L’amministrazione comunale sottolinea l’importanza del progetto per affrontare le sfide ambientali e migliorare la qualità dell’aria, un problema non trascurabile per Frosinone. Tuttavia, è cruciale che il cambiamento sia accompagnato da un adeguato periodo di adattamento e da strategie di supporto per chi quotidianamente si sposta per lavoro, studio o esigenze personali.

Il BRT ha tutte le potenzialità per diventare un esempio virtuoso di mobilità sostenibile, ma la sua riuscita dipenderà dalla capacità di adattarlo alle reali necessità della città e dei suoi abitanti. Il dialogo con i cittadini e il monitoraggio continuo dell’efficacia del progetto saranno elementi chiave per il suo successo. Durante la presentazione del progetto erano presenti il comandante della Polizia Locale Dino Padovani, il dirigente Giuseppe Viscogliosi, l’ing. Claudio Troisi, gli assessori Rossella Testa, Laura Vicano e Simona Geralico, i consiglieri Francesca Chiappini, Corrado Renzi e Marco Sordi.

Una grande opportunità ma serve attenzione ai dettagli

Il Bus Rapid Transit di Frosinone rappresenta senza dubbio un passo in avanti verso una città più moderna e sostenibile. È una sfida ambiziosa che, se realizzata con attenzione e con il giusto coinvolgimento della cittadinanza, potrà portare benefici concreti. Tuttavia, è fondamentale procedere con pragmatismo, monitorare l’impatto del progetto e garantire che il passaggio a questa nuova forma di mobilità avvenga in modo armonioso e graduale. La modernizzazione della città è un obiettivo condivisibile e necessario, ma deve essere costruita con equilibrio, ascoltando chi la vive ogni giorno.

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Giuseppe Manzo
Giuseppe Manzo
Aspirante giornalista e giovane praticante collabora attivamente con Frosinone News. È studente presso l’università La Sapienza di Roma e studia Comunicazione pubblica d’impresa. Ha inoltre una pagina YouTube dove pubblica periodicamente inchieste di intrattenimento

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