Carceri, riorganizzazione dei servizi sanitari nei penitenziari del Lazio: passo avanti per i diritti dei detenuti

La riorganizzazione mira a definire la programmazione, l’organizzazione e il monitoraggio degli standard minimi di offerta sanitaria

Un nuovo, importante, passo per i diritti dei detenuti, volto ad assicurare l’erogazione delle prestazioni di prevenzione, diagnosi, riabilitazione e cure per le persone recluse nelle carceri. Su iniziativa del presidente Francesco Rocca, la Giunta regionale ha approvato il documento sulla “Riorganizzazione dei servizi sanitari in ambito penitenziario nel Lazio”, che mira a potenziare il supporto alle singole ASL, sul cui territorio siano presenti uno o più istituti penitenziari.

«La salute è un diritto fondamentale, che appartiene a ogni persona, senza distinzione. Con questa riorganizzazione, la Regione Lazio compie un passo concreto per garantire cure adeguate e dignitose anche a chi vive in una condizione di restrizione della libertà. È un impegno che portiamo avanti con serietà, ascolto e collaborazione, convinti che una società giusta si misura anche dalla sua capacità di non lasciare indietro nessuno», ha dichiarato il presidente Rocca.

«Le recenti parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella ci hanno ricordato con grande lucidità che il sovraffollamento delle carceri e l’emergenza dei suicidi rappresentano una vera urgenza sociale. La detenzione non può essere solo custodia, ma deve rispondere alla finalità rieducativa sancita dall’articolo 27 della nostra Costituzione. Per questo, non si può prescindere da un’attenzione concreta, strutturale e continuativa anche alla salute della popolazione detenuta. Ogni passo in questa direzione rafforza il senso stesso della giustizia e il valore della dignità umana», ha aggiunto il presidente Rocca

La riorganizzazione: missione congiunta

In particolare, la riorganizzazione mira a definire la programmazione, l’organizzazione e il monitoraggio degli standard minimi di offerta sanitaria in merito a: assistenza di medicina di base e continuità assistenziale; assistenza specialistica; servizio di accoglienza; interventi di prevenzione con particolare attenzione alle popolazioni vulnerabili; assistenza per la tutela della salute mentale e per i disturbi correlati a sostanze ed addiction; screening.

Si tratta di un lavoro congiunto che la Regione Lazio ha portato avanti in stretta collaborazione con le istituzioni sanitarie, penitenziarie e giudiziarie del Lazio, e che delinea la programmazione regionale dei Servizi di sanità penitenziaria, partendo dalla definizione dei percorsi diagnostici terapeutici specificatamente dedicati alla popolazione detenuta (Livelli Essenziali di Assistenza).

La necessità di avviare una riorganizzazione del sistema dell’assistenza sanitaria in ambito penitenziario è stata da subito una priorità della Giunta Rocca, anche in considerazione dei dati dell’Osservatorio Regionale sulla Sanità penitenziaria che vedono il Lazio come quarta regione per numero di detenuti (preceduta da Lombardia, Campania e Sicilia) con un tasso nettamente superiore al 100% della capienza degli Istituti Penitenziari.

Nel Lazio sono presenti 14 Istituti Penitenziari, costituiti da 3 Case di Reclusione, 11 Case Circondariali, di cui una femminile, che ospitano un totale di circa 6.800 detenuti, di cui il 37% stranieri (32% a livello nazionale) e con punte superiori al 50% negli Istituti di Regina Coeli e di Rieti.

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