Cassino – La mensa scolastica accende il dibattito, Noury: “Situazione inaccettabile”

La consigliera Noury alza i toni e chiede tempistiche certe e chiarimenti su aspetti che lasciano dubbi a molte famiglie

Cassino – Mensa: una questione ancora poco chiara. A incalzare sul tema la consigliera d’opposizione Nora Noury: “Nel corso degli ultimi mesi abbiamo assistito a qualcosa di inaccettabile. I problemi legati alla refezione scolastica si stanno protraendo nel tempo senza offrire risposte adeguate e tempistiche certe alle famiglie. Il servizio, partito il 1° ottobre, usufruendo di un punto di cottura a ben 40 chilometri di distanza, avrebbe dovuto poi trovare una nuova location in città, o comunque entro i 15 chilometri dalle scuole in cui vengono distribuiti i pasti. Come data il sindaco annunciò il 15 ottobre. Data passata, così come è finito il mese di ottobre e oggi ci ritroviamo quasi alla fine di novembre. Inutile dire che la qualità dei pasti, che ancora vengono preparati a Vairano, a 40 chilometri di distanza, non sia delle migliori.

Non voglio neanche mettere in discussione le materie prime utilizzate, è semplicemente una conseguenza oggettiva delle tempistiche necessarie alla preparazione, al trasporto, allo sporzionamento e alla distribuzione ai bambini. Non ci vuole una laurea o un master per immaginare cosa finisca nei piatti. – Prosegue la Noury – La soluzione proposta dall’amministrazione è stata quella di costruire un punto cottura qui, in alcuni locali della scuola elementare di Caira. Una scelta che però non tutti gli amministratori i cittadini hanno capito, visto che la cooperativa che si è aggiudicata il bando avrebbe dovuto rispettare dei criteri, tra questi il ben noto punto di cottura entro i 15 chilometri, struttura che, evidentemente, non c’era, quindi o hanno omesso questo particolare o hanno dichiarato qualcosa che non c’era.

Una cosa che lascia più di qualche dubbio da risolvere. E a porre rimedio a questa struttura mancante arriva il Comune, ente promotore del bando, che ha deciso di offrire delle aule di una scuola per realizzare il punto di cottura. A questo punto, visto che il Comune ha valutato come conveniente costruire la struttura per tenerla, lo avrebbe potuto fare prima, magari in estate con le scuole chiuse e rivedere i criteri del bando. Insomma, c’è più di qualche punto da chiarire per correttezza nei confronti dei cittadini, delle famiglie e dei piccoli scolari che ogni giorno si trovano sui tavolinetti dei pasti che potrebbero essere di gran lunga più gustosi. Da settimane sentiamo annunci di proroghe che però non offrono garanzie e certezze alle famiglie che pagano un servizio e che hanno diritto a risposte chiare”. Così la consigliera Noury alza i toni e chiede tempistiche certe e chiarimenti su aspetti che lasciano dubbi a molte famiglie.

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