Ceccano – “Acqua avvelenata nei pozzi di via Marano”, il Collettivo 2030 chiede la pubblicazione dei dati

"Il sindaco comunichi in modo chiaro e accessibile alla cittadinanza lo stato attuale della contaminazione e le misure da adottare"

Nel mese di aprile 2023 il Comune di Ceccano emise un’ordinanza che vietò l’utilizzo dell’acqua (a scopo potabile, irriguo e zootecnico) prelevata da pozzi situati nella zona di via Marano, al di sotto del ponte autostradale per un raggio di 500 metri, a causa della presenza di sostanze inquinanti rilevate nei periodici controlli (ogni sei anni) effettuati dall’ARPA Lazio.

Ordinanza ancora in vigore e zero informazioni ai cittadini

“L’ordinanza, non essendone stata emessa un’altra in merito né dall’ex Sindaco Caligiore né dall’attuale, è ancora in vigore, anche se nessuno ne parla. – Denunciano dal Collettivo Ceccano2030 – Ricordiamo, in particolare, che da ARPA Lazio fu rilevato nel punto di campionamento un livello di cloroformio pari a sessantacinque volte la soglia di pericolo, e una presenza di bromodiclorometano oltre i limiti di legge: dati allarmanti che avrebbero richiesto, e richiedono ancora – se ulteriori analisi non sono state fatte – un’immediata ed efficace campagna di comunicazione, tutela e intervento. Invece, l’amministrazione Caligiore scelse il silenzio… ed oggi, purtroppo, nessuna informazione aggiornata è stata diffusa, neanche dopo più di cento giorni della nuova amministrazione comunale”.

Poi dal Collettivo rimarcano: “Nessuna informazione ufficiale è mai stata trasmessa alla popolazione residente, né in merito alla natura dell’inquinamento, né sull’origine delle sostanze rilevate, né tantomeno sull’effettiva pericolosità dell’utilizzo dell’acqua, anche per usi agricoli o zootecnici. Ancora più grave è il fatto che la maggior parte degli abitanti della zona, nel corso di più di due anni, non è stata sufficientemente messa a conoscenza dell’esistenza del divieto, restando di fatto esposta a potenziali rischi per la salute e per l’ambiente. E la situazione dei pozzi in questione resta avvolta nell’incertezza più totale”.

“Rendere pubblici i dati aggiornati”

“Alla luce di quanto accaduto, visto le coltivazioni orticole che sono nate nella zona, chiediamo alla nuova amministrazione comunale – che in campagna elettorale ha più volte fatto appello ai valori della trasparenza, della tutela ambientale e del diritto all’informazione – di rendere pubblici i dati aggiornati sulle analisi dell’acqua nella zona di via Marano (se sono state fatte nuove analisi dopo quelle di più di due anni fa), e quindi capire se ancora deve persistere il divieto all’utilizzo. Pensiamo sia necessario che il sindaco comunichi in modo chiaro e accessibile alla cittadinanza lo stato attuale della contaminazione e le misure precauzionali da adottare, se necessarie. Poi, deve essere chiarita l’origine dell’inquinamento e se siano in corso indagini ambientali o giudiziarie; infine, indicare tempi e modalità degli interventi previsti per la bonifica se necessaria, la messa in sicurezza o la sostituzione delle fonti idriche compromesse. – Aggiungono da Ceccano2030.

Invitiamo tutte le forze politiche, sociali, associative e civiche ad unirsi a noi in una battaglia comune: in difesa della salute, della bellezza e della giustizia ambientale nella nostra città. Analisi aggiornate e cadenzate come normativa vigente, informazione e interventi fanno capo ai responsabili della salute pubblica locali, a cominciare dal Sindaco, per questo la città chiede la verità, e chi ha la responsabilità se ne assuma tutti gli oneri del caso. Ceccano2030 è impegnata fin dall’inizio a monitorare la situazione, in contatto con i cittadini di via Marano, per questo auspichiamo che si proceda alle opportune comunicazioni e agli interventi necessari, che riteniamo siano ormai diventati improrogabili per i diretti interessati ma anche per la città tutta”.

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