Tre candidati a sindaco di area di centrodestra e tre di centrosinistra. È il panorama per le comunali di Ceccano che si va definendo. Tra i moderati, oltre a Ugo Di Pofi (6 liste presentate questa mattina) e Fabio Giovannone (4 liste) deve fare la sua scelta finale (correre da solo o aggregarsi a coalizioni esistenti) Marco Corsi. Nel centrosinistra ha presentato già le sue liste Andrea Querqui; Manuela Maliziola terrà una iniziativa per ufficializzare simboli e candidati mercoledì, è sostenuta da tre liste: Ceccano al centro, Vivere Ceccano e Progetto Comune. Ma la novità delle ultime ore è che anche la sinistra prenderà parte alla tornata amministrativa grazie al collettivo Ceccano Ventitrenta. Due le liste in preparazione: Ceccano a Sinistra che include i simboli di Prc e el Pci e la lista Ceccano per l’Acqua Pubblica. Candidato a primo cittadino sarà il segretario cittadino di Rifondazione, Luigi Mingarelli. Ceccano2030 presenterà le sue proposte per amministrare la città nel corso di una conferenza stampa che avrà luogo mercoledì 2 aprile 2025 alle ore 11:30 presso il comitato elettorale in Piazza XXV luglio.
“Dopo la tempesta giudiziaria che lo scorso ottobre ha travolto la nostra città, Ceccano sta vivendo una delle pagine più vergognose della sua storia – si legge in una nota del Collettivo -. Ceccano2030 si candida per liberare Ceccano. Liberare Ceccano da una cappa di corruttela che la soffoca. Liberare Ceccano da un modo di fare politica lontano dai concreti bisogni dei ceccanesi. Liberare Ceccano dall’ombra del malaffare. Liberare Ceccano dall’incompetenza e dall’assenza di trasparenza al potere. Dopo aver avviato nel corso degli ultimi mesi un confronto programmatico – a partire dall’iniziativa politica messa in atto da Ceccano2030 nell’ultimo anno e mezzo – con tutti i soggetti politici che si sono resi disponibili, e non essendo stato possibile arrivare a poter presentare alla città una proposta politica condivisa, il collettivo Ceccano2030 ha ritenuto opportuno presentare una propria candidatura aderente al profilo di candidato Sindaco che avevamo diffuso alcune settimane fa. Quindi – evidenzia ancora il documento -, in seguito a un ampio dibattito che ha animato le ultime assemblee del collettivo, Ceccano2030 ha chiesto la disponibilità a Luigi Mingarelli di rappresentare la propria coalizione, sostenuta dalle liste Ceccano per l’acqua pubblica e Ceccano Sinistra (Prc, PCI, sinistra ceccanese)”.
Le opposizioni restano divise al di là dell’asse tra Pd e socialisti
Tra i temi portanti dell’azione politica annunciata da Mingarelli, spiccano “ripristino del servizio scuolabus e difesa al diritto allo studio, contrasto alle vessazioni di Acea sui ceccanesi e applicazione della tariffa unica sociale, lotta all’inquinamento (di aria, terra e acqua), trasparenza e partecipazione, stop al consumo di suolo, difesa dei beni comuni, queste le basi su cui costruire un’altra città possibile in cui vivere, questi i punti irrinunciabili del programma amministrativo che Ceccano2030 porterà nelle strade e nelle piazze di Ceccano confrontandosi con i cittadini. Le prossime elezioni dovranno servire per rimettere nelle mani dei ceccanesi la scelta di una nuova amministrazione che possa essere trasparente, partecipativa, competente, e noi di Ceccano2030 ci saremo”.
Davvero il centrosinistra ha deciso di cogliere l’occasione del naufragio giudiziario dell’ex sindaco Caligiore e del centrodestra che l’ha supportato per tornare a governare il Comune? Il fatto che un progetto unitario non sia stato mai impostato la dice lunga. Anche se Emanuela Piroli, durante l’iniziativa di Querqui, ha affermato che “Dopo 10 anni il centrosinistra si presenta unito. In platea di fronte aveva Francesco De Angelis e Gian Franco Schietroma, due che notoriamente non vanno d’accordo nel capoluogo. Quindi se per unità dello schierameno Piroli intende l’accordo Pd-Psi in effetti c’è e pare solido. Ma se si dovesse guardare al complesso delle forze dell’opposizione al centrodestra, allora è innegabile che le tre iniziative sul campo testimoniano il persistente stato di frantumazione. Anche se di motivi per impostare un progetto politico e amministrativo unitario ce ne sono molti e li ha ricordati la stessa Piroli: “Dal modello Ceccano tanto decantato dal senatore – ha scandito – siamo passati al sistema Ceccano del Gip. La diretta conseguenza di una gestione illecita è la mala amministrazione. Per questo siamo qui, intorno ad un’idea di città, per riconquistare la vostra fiducia”. Magari un’idea condivisa da tutti sarebbe stata più incisiva. Ma sarebbe servita probabilmente una regia che è mancata.