Elezioni – La diaspora dei Fratelli di Ruspandini, quando la supremazia sulla Contea non basta

Spaccatura insanabile dopo il sostegno al candidato sindaco di Cassino, Buongiovanni. Ora si rischia di replicare la débâcle anche a Veroli

A giugno anche la provincia di Frosinone sarà chiamata alle urne, si voterà per le Europee e per le Amministrative. E tra gli schieramenti politici è già battaglia. Lo scontro, però, non sembra esserci solo tra forze “nemiche” ma anche all’interno delle coalizioni stesse, tra gli amici. O meglio, tra i fratelli. È quanto sta accadendo tra le fila di Fratelli d’Italia dove pare esserci qualche mal di pancia di troppo. Eppure, il patriota Massimo Ruspandini, a dicembre scorso, dopo la sua elezione a segretario provinciale di FdI, diceva di sentire il dovere di “restituire qualcosa assumendo questo ruolo e continuando a tenere le redini per il nostro territorio”. Sarà mica che nel frattempo quelle redini non sia riuscito a mantenerle salde? Perché, in tal caso, il fantino della Contea rischierebbe di essere disarcionato.

A Cassino, la decisione di FdI di sostenere la candidatura a sindaco di Arturo Buongiovanni ha spaccato un partito che, proprio nella Città martire, tanto unito non lo è mai stato. Neppure l’invio del commissario da Frosinone sembra aver sortito l’effetto sperato. E la colpa non può certamente essere tutta del responsabile provinciale. Ma una leadership autorevole dovrebbe avere la forza di unire e non di dividere, a quanto pare, definitivamente. Il nome del candidato sindaco sostenuto dal centrodestra “compatto”, non era affatto nella rosa dei possibili aspiranti meloniani alla corsa per la fascia tricolore presenti alla riunione di qualche settimana fa organizzata proprio dall’Onorevole Ruspandini a Cassino. E la mossa di avallare una decisone “calata dall’alto”, come qualcuno sostiene, ha infiammato gli animi nel partito.

Almeno a Veroli il patriota riuscirà a trovare la quadra?

Quello che sta accadendo in questi giorni a Cassino, stando ai rumors, potrebbe replicarsi ben presto anche a Veroli dove, alle elezioni di giugno, si giocherà una partita oltremodo importante. Fratelli d’Italia riuscirà a spuntarla sulla scelta del candidato sindaco? Il segretario provinciale sarà in grado di tirar fuori dal cilindro un nome che unisca prima i suoi e poi il centrodestra? Il gioco di equilibri appare fragile come un bicchiere di cristallo. Ma non si può perdere anche a Veroli. Chi adesso è forza di Governo deve dimostrare di avere una marcia in più. Per i dirigenti locali non riuscire a tener salda la leadership conquistata da FdI a livello nazionale e regionale potrebbe rappresentare un bel problema. La prova che dalla loro leader trascinatrice di folle, Giorgia Meloni, non hanno appreso nei tanti anni di militanza poi molto.

Tra l’altro, il patriota Ruspandini, proprio in occasione del Congresso di dicembre, aveva ricordato la necessità di “Ripartire dai circoli e valorizzare i giovani”. Ma di circoli compatti e di giovani da far scendere in campo, al momento, nessuna traccia. In compenso, di vecchie volpi, invece, se ne vedono ancora troppe. Ma forse si sono fatte meno furbe o hanno trovato qualcuno più astuto di loro. Il sentore è che l’onorevole si sia concentrato, negli ultimi anni, troppo sugli interessi della Contea, la sua roccaforte ceccanese, dimenticando il resto della provincia, dove si fa vedere e sentire poco. Ed ora che è il momento di mettere in campo strategie vincenti, del suo smalto da “stratega” non sembra più esserci l’ombra.

Che qua “Commannam nua”, come spesso ripete ai suoi fedelissimi in stretto ceccanese, ora va dimostrato nei fatti e, in vista le prossime elezioni, non sono ammessi ulteriori passi falsi. Se poi si riuscisse finalmente a trovare una quadra, almeno a Veroli, ne sarebbero tutti felici. In primis gli elettori che non hanno dimenticato di aver votato l’Onorevole Ruspandini facendolo sedere prima in Senato, tra i banchi dell’opposizione e poi come deputato a Montecitorio, nella maggioranza.

Elettori che ancora aspettano risposte, dall’ormai lontano marzo 2018, su tutte le questioni non solo irrisolte ma addirittura peggiorate che attanagliano la provincia di Frosinone. Sul tavolo, se proprio ci fosse bisogno di ricordarlo, ci sono la questione legata alla gestione e allo smaltimento dei rifiuti, una sanità allo sbando, il problema delle infrastrutture, la desertificazione industriale, migliaia di lavoratori a rischio. Senza dimenticare la Valle del Sacco. Alle elezioni provinciali i Fratelli dell’onorevole Ruspandini hanno portato a casa il risultato. Tra tra inciuci e promesse, a votare erano gli addetti ai lavori. Ma ora che la parola torna agli elettori, il partito di Governo riuscirà ad affermarsi anche in provincia? Staremo a vedere. Intanto, prima di pensare ai consensi degli elettori, occorre trovare i candidati.

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Roberta Di Pucchio
Roberta Di Pucchio
Giornalista pubblicista

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