Prima un tonfo. L’urto contro un qualcosa di metallico che ha fatto subito temere il peggio per chi sta svolgendo i lavori necessari a rendere pedonale una parte di Corso della Repubblica a Cassino. Operai e capo cantiere hanno creduto si trattasse di un ordigno bellico. Per questo si sono avvicinati tutti con cautela ed hanno iniziato a tirare via pietre e detriti con le mani.
Hanno scavato per qualche minuto fino a quando non hanno visto spuntare dal terriccio una sorta di forziere in ferro arrugginito, con sopra impressa la dicitura SS-Panzer-Division “Totenkopf”. In pochi minuti è scattato l’allarme ed è stato avvertito don Benedetto Minchella, parroco della vicina chiesa di Sant’Antonio, che trafelato è arrivato all’angolo con via Bembo.
Il sacerdote, esperto di storia e in particolar modo di tutto ciò che riguarda la Seconda Guerra Mondiale, ha capito immediatamente che quella vecchia cassetta in ferro, adagiata su una carriola, conteneva il prezioso tesoro che le truppe naziste avevano trafugato dalle chiese del circondario di Cassino durante i bombardamenti del 1944. Il prezioso forziere a notte fonda è stato trasferito, scortato dalle forze dell’ordine, presso i laboratori dei Musei Vaticani. Tutti gli oggetti contenuti saranno sottoposti da un delicato restauro. Solo allora potranno essere restituiti alla diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo. Il vescovo Gerardo Antonazzo raggiunto telefonicamente parla di ‘un evento che restituisce quella parte della Storia oltraggiata dalla furia della guerra’
Una scoperta sensazionale, che restituisce alla città martire e all’abbazia di Montecassino, oggetti di incommensurabile valore che mai più si credeva di poter riavere. E la conferma è arrivata dal progettista di piazza Diamare, l’architetto Giacomo Bianchi che da noi intervistato sul luogo del ritrovamento ha spiegato: “Avevamo dei forti sospetti sulla presenza del tesoro trafugato a Montecassino. Nessuno di noi che siamo appassionati di storia, abbiamo mai creduto al fatto che potesse essere stato portato a Norimberga. Abbiamo avuto dei segnali che lasciavano intendere che l’oro, le effigi sacre tempestate di brillanti, le icone in filigrana d’argento lavorate dai monaci benedettini, fossero stati seppelliti in qualche parte della città devastata dalle bombe. Un simile tesoro, se trasportato, non sarebbe passato inosservato”.
“Ho dovuto allertare la Sovrintendenza ai Beni Archeologici che mi ha comunicato l’immediata sospensione dei lavori per la realizzazione dell’isola pedonale – ha concluso Bianchi -. Sarà necessario scavare ancora per capire se possano esserci altri oggetti preziosi. Al posto dell’isola pedonale verrà realizzato un museo su strada con gli oggetti esposti sotto terra ma ben visibili attraverso lastre in vetro“.
Un progetto ambizioso che troverà certamente consensi tra la popolazione e vedrà la benedizione del sindaco Enzo Salera che a tal proposito ha convocato una conferenza stampa straordinaria in programma oggi 1° aprile.
Buon pesce d’Aprile, amici lettori!