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Ex violento la costringe a trasportare droga a suon di botte: prima l’arresto, poi la fine dell’incubo

Cassino - La vicenda, che ha dell'incredibile, vede come vittima una giovane costretta a commettere il reato sotto minaccia

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Una storia d’amore malata, fatta di botte, minacce e angherie di ogni sorta. Fino a dover subire la vergogna di un ingiusto arresto. È quanto accaduto a una giovane donna di Cassino che nei giorni scorsi è stata assolta dall’accusa di detenzione di sostanza di stupefacente.

La vicenda, in realtà, ha aspetti ben più drammatici e riguarda la sfera privata dall’imputata che è riuscita a dimostrare, difesa dagli avvocati Armando Caporicci e Fausto Di Bella, di come sia stata costretta a nascondere la droga nella sua auto e poi rinvenuta dalla Polizia durante un posto di blocco.

Vittima di una storia di violenza domestica, abusata psicologicamente dal compagno che sotto la minaccia di uccidere lei e i suoi familiari, l’ha costretta a compiere il grave reato. Quando gli investigatori della Polizia l’hanno fermata e arrestata, per la stessa, paradossalmente, è finito un incubo.

Attraverso il suo avvocato, fornendo prove e messaggi di minaccia, ha potuto provare la sua innocenza ed il fatto che da mesi era vessata dall’ex fidanzato che ora è sotto processo per stalking e maltrattamenti.

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