Trattativa-rottura-trattativa: più di 1400 tesserati sull’ottovolante dei rapporti fra le due maggiori componenti delineatesi all’interno circolo di Frosinone di Fratelli d’Italia, lungo un percorso che avrebbe dovuto concludersi proprio il 22 marzo, con la celebrazione dell’assise. Che, invece, vede il rinvio dell’assemblea di una settimana. L’annuncio è arrivato dai profili social di Fratelli d’Italia del capoluogo: “Il Congresso Cittadino del Circolo Territoriale “Paolo Di Nella”, è stato rinviato a Domenica 30 Marzo alle ore 10:30, presso l’Astor Hotel”. Se per quasi tutti i congressi celebrati in provincia si è giunti, bene o male, ad assemblee senza conta di tessere (perfino in quel girone politicamente incandescente di Cassino), l’unico che pareva destinato sin dall’inizio ad una soluzione pacifica, quello all’ombra del campanile di Santa Maria appunto, improvvisamente ha visto complicarsi la situazione. Di certo c’è chi ha almeno tentato di fare il furbo. Con innegabili somiglianze con quanto accaduto al congresso provinciale del Pd dove, sullo sfondo degli incidenti di percorso, c’è sempre l’obiettivo di qualcuno di sopravanzare la corrente avversaria. Anche lì due blocchi in competizione. Ma torniamo ai meloniani ed al capoluogo.
Inizialmente in campo due candidati contrapposti: Simoni e Turriziani
La soluzione unitaria avrebbe comportato che nessuna delle aggregazioni avesse presentato – nei termini previsti – candidature al coordinamento di circolo, in attesa che l’accordo si chiudesse. Poteva giungere la fumata bianca anche in sede congressuale. Invece il gruppo dell’onorevole Aldo Mattia, col sostegno del coordinatore provinciale Massimo Ruspandini, ha depositato all’ultimo minuto il nome di un candidato: l’ex aspirante consigliere comunale e imprenditore Armando Simoni. Un nome per alcuni aspetti inatteso visto che il rappresentante dell’area sarebbe dovuto essere Michele Meloni. La contromossa del gruppo di Fabio Tagliaferri e dei consiglieri comunali non s’è fatta attendere ed è stata tecnicamente uguale e contraria: anche qui una sostituzione di candidato coordinatore in piena corsa. Al posto del prescelto Corrado Falcidia è stata presentata l’assessora comunale ai Servizi sociali, Alessia Turriziani. Non s’è capito se le due “sostituzioni” saranno a questo punto definitive o se sono state studiate solo per non bruciare i primi designati. Ma la partita è ancora da giocare.


La conta di tessere evitata ma l’intesa ora va raggiunta entro lunedì
Fatto sta che, dopo la delineazione della prospettiva di uno scontro diretto, ci deve essere stato qualcuno che s’è messo a contare materialmente le tessere cartacee e on line. Intanto Tagliaferri e amici di cordata hanno promosso una campagna social a favore di Alessia Turriziani che è stata orchestrata in maniera massiccia, con tanto di “santino” sorridente e invito a scrivere il nome dell’assessora sulla scheda congressuale. La conta dei tagliandi e i ripensamenti sulla opportunità di andare – o meno – ad un confronto diretto, si facevano strada. Non è stato marginale che, anche durante il tesseramento, si siano notate corse in avanti a mettere insieme pacchetti di associati, dissimulate e poi scoperte. Tutti sono rimasti appostati, insomma. Ma il conteggio finale parrebbe aver delineato un rapporto a favore di Tagliaferri-consiglieri di 850 soci contro i poco più di seicento di Mattia-Ruspandini. Insomma, siccome parliamo di deterrenza in questi momenti bui di bagliori mondiali, dovremmo concludere che, almeno in Fratelli d’Italia, “armarsi” di meno letali tessere abbia funzionato ed alla fine è spuntata la trattativa di pace: candidature per ora congelate e assemblea, come detto, rinviata. Ma il tempo resta risicato: entro lunedì bisogna decidere se accordarsi.
Gli impegni dei meloniani tra fronte comunale e prospettiva elettorale
S’è capito che il gruppo Tagliaferri e quello dei consiglieri comunali continueranno a dare le carte. Ma non avrebbero nessuna intenzione di umiliare l’altra parte, alla quale hanno offerto il vice coordinamento del circolo ed anche cinque posti nel direttivo. Da qui una cena a tre, prevista tra Tagliaferri, Mattia e Ruspandini, durante la quale per forza di cose sarà il presidente e ad di Ales ad offrire il calumet della pace. Del resto il passaggio congressuale prelude a impegni ben più insidiosi che vanno dal chiarimento col sindaco Riccardo Mastrangeli alla ricomposizione del quadro del centrodestra nella città capoluogo: oggi frantumato dopo la fuoriuscita di ben 8 consiglieri eletti in maggioranza. Operazioni che solo Fratelli d’Italia può compiere visto il numeroso gruppo consiliare, cresciuto ultimamente con l’adesione di Christian Alviani, rafforzando il ruolo di socio di maggioranza della coalizione di governo. Un onore ma, visti i tempi, un onere che sarebbe bene affontare facendo a meno di spaccature e tensioni interne.