Fratelli d’Italia Frosinone, la pax congressuale è finita: l’area Mattia reclama l’assessorato

Esito burrascoso della prima riunione del nuovo direttivo cittadino. La componente di Tagliaferri deve cedere posizioni e rispettare impegni

L’accordo della pax congressuale di Fratelli d’Italia è entrato in crisi alla prima riunione del nuovo direttivo cittadino. Le componenti che praticamente si dividono a metà il parlamentino cittadino dei meloniani si sono contrapposte platealmente. Parliamo dell’area vicina al presidente di Ales, Fabio Tagliaferri (incluso il gruppo consiliare meno il consigliere Sergio Crescenzi) e di quella vicina all’onorevole Aldo Mattia (metà direttivo, incluso il consigliere Sergio Crescenzi). Va chiarito che i due capi corrente erano assenti. Tagliaferri impegnato a Roma, Mattia in Basilicata insieme ad Arianna Meloni. Il nodo del contendere è l’attuazione dell’intesa congressuale che prevede un’equa ripartizione di cariche, spazi ed opportunità. A partire dalla rappresentanza in giunta composta dalle assessore al Welfare Alessia Turriziani e alla Cultura Simona Geralico. Ora i problemi sono due: il primo è relativo alla circostanza che il gruppo Tagliaferri deve cedere a Mattia uno dei due scranni, in modo che venga designato un assessore vicino al deputato ed ex direttore generale Coldiretti. La seconda questione è legata al fatto che Fratelli d’Italia rappresenta l’asse portante del governo cittadino con il gruppo di maggioranza più numeroso: per questo vuol contare di più negli assetti del governo cittadino.

Azzerare la giunta e stabilire nuovi equilibri: i meloniani non arretrano

Infatti i meloniani chiedono un azzeramento dell’esecutivo al sindaco Riccardo Mastrangeli, o almeno un rimpasto profondo. Cosa di cui il primo cittadino continua a non voler sentire parlare, sentendosi anche confortato dal sostegno di Fabio Tagliaferri che, peraltro, ha seguito e supportato tutta l’operazione che ha di recente portato anche la lista Marzi nell’orbita amministrativa della coalizione di governo. All’azzeramento di giunta è legato anche il ritorno in coalizione di Forza Italia: il recupero degli azzurri è un altro obiettivo noto dei meloniani che non intendono arrivare a ridosso del rinnovo del consiglio comunale con un centrodestra ancora spaccato. “Abbiamo cercato di metterci d’accordo”, minimizza i toni della contrapposizione uno dei presenti al direttivo. “Sicuramente esistono delle divergenze strategiche che vanno approfondite”, sottolinea un altro esponente vicino a Mattia.

Impegni interni da rispettare entro la prossima settimana o fine dell’intesa

“Mastrangeli ripete che sono tutte rose e fiori in maggioranza ma io lo avverto: torna coi piedi a terra. Non ti bastano le rassicurazioni di Tagliaferri”, sibila un altro meloniano. Parafrasando il titolo dell’evento che l’amministrazione sta organizzando per l’inaugurazione della Piazza dello Scalo, verrebbe da commentare il momento con: ‘amministrazione musica? Attenti acché la festa non diventi l’ultima fermata’. Anche perché sono volate accuse di inaffidabilitá durante il direttivo e c’è anche un ultimatum per Tagliaferri ed i suoi: adempiere al riequilibrio a partire dalla giunta entro la prossima settimana. Altrimenti i filo-Mattia decideranno il da farsi. Le ripercussioni saranno anche amministrative. Ad esempio sulla riapertura di via del Casone, Sergio Crescenzi, ieri, in commissione Lavori Pubblici, ha manifestato ferma contrarietà: resti chiusa. Rimane da vedere se Mastrangeli revocherà la delibera di indirizzo. Ma con un eventuale programma di fine consiliatura emergerebbero le richieste sul ripristino della viabilità davanti alla chiesa Sacra Famiglia e su piazzale Kambo. Altre cose che al sindaco non vanno giù in nessun modo.

Mastrangeli? Meglio se comunica sia con Carfagna che con Crescenzi

Intanto da oggi in poi il primo cittadino se dice una cosa a Franco Carfagna (Tagliaferri) deve ripeterla anche a Sergio Crescenzi (Mattia) che peraltro è l’unico consigliere comunale nominato nel consiglio direttivo della sua componente. Questo il messaggio giunto subito dopo la riunione burrascosa di direttivo. Come a dire che, nonostante stia per arrivare giugno, siamo nel periodo del grande freddo tra le due correnti dei meloniani.

“La nomina all’Ales è frutto del nostro lavoro su Frosinone – ricorda un dirigente -: ora a noi quel posto andato a Tagliaferri sta bene ma qui nel capoluogo dobbiamo decidere noi il da farsi”. Come si nota, la consegna del silenzio tra alcuni leader che hanno messo la sordina alla notizia, più passano le ore e più non regge di fronte al malcontento montante del gruppo Mattia. Se Alessia Turriziani volesse intervenire come assessore e come coordinatrice cittadina? “Lo faccia tranquillamente ma agisca per conto proprio e non come chi si muove solo se e come Tagliaferri decide”. Insomma è molto meglio per i meloniani se la pax torna a coprire i pensieri disallineati.

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Stefano Di Scanno
Stefano Di Scanno
Giornalista Professionista

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