Frosinone – Poco prima delle 20.00 della serata di ieri, domenica 11 maggio, è scattato l’allarme in zona Casermone. Nel quartiere popolare si torna a sparare dopo una lunga tregua, forse solo apparente.
La ricostruzione
Erano circa le 19.45 quando al Numero Unico di Emergenza 112 sono arrivate diverse segnalazioni: tutte parlavano di colpi d’arma da fuoco. In particolare, un testimone ha riferito di un gruppo di persone, appartenenti ad una nota famiglia Rom della zona, sceso in strada in Corso Francia, all’altezza del civico 37. Tra loro, un uomo armato avrebbe esploso alcuni colpi, poi tutti si sarebbero allontanati velocemente.
All’arrivo dei Carabinieri del Radiomobile e della Volante della Polizia di Stato, del gruppo non c’era più traccia. Secondo le segnalazioni, i membri della famiglia sarebbero rientrati nei rispettivi appartamenti. Le forze dell’ordine hanno quindi fatto irruzione nel palazzo. Proprio in quegli istanti, un soggetto già noto alle forze dell’ordine, e membro della famiglia, è stato visto scendere le scale in evidente stato di agitazione.
Il ritrovamento dell’arma
È scattata a quel punto una perquisizione approfondita all’interno del civico 37. Poco dopo, sul terrazzo, è stata trovata una pistola scacciacani di colore argento, priva del tappo rosso e con relative munizioni. Secondo i primi accertamenti, è molto probabile che si tratti dell’arma da cui sono partiti i colpi uditi in strada. Saranno i rilievi a chiarirlo. L’uomo è stato accompagnato in caserma per ulteriori accertamenti.
Il possibile collegamento con il litigio in centro
Nel frattempo, gli investigatori lavorano per comprendere il movente dell’ennesimo episodio di violenza nel quartiere. Meno di un’ora prima degli spari, in via Aldo Moro – nel cuore del centro cittadino, nei pressi di un noto locale tra Piazzale De Matthaeis e il corso principale – era scoppiato un violento litigio tra due gruppi: da una parte alcuni membri della stessa famiglia Rom, dall’altra un gruppo di pregiudicati rumeni. Così come anticipato nella serata di ieri dalla nostra Redazione.
In quel caso era intervenuta la Polizia di Stato che aveva avviato i primi accertamenti. Che ci sia un collegamento tra i due episodi? Gli investigatori non lo escludono. Potrebbe essersi trattato di un atto intimidatorio, di una vendetta o di un regolamento di conti. Tutte le piste restano al vaglio.
Un quartiere da sempre ostaggio della criminalità
Ancora una volta il Casermone torna alla ribalta delle cronache per fatti di violenza. Nonostante i duri colpi inferti negli anni dalle forze dell’ordine al traffico di droga e ai circuiti criminali della zona, il quartiere sembra vivere in una costante tensione.
E l’episodio di ieri riporta alla mente un’altra tragica vicenda: quella di via Aldo Moro, quando – per un regolamento di conti legato proprio allo spaccio di droga – si aprì il fuoco in strada davanti a famiglie e bambini, lasciando a terra un cadavere. Una ferita ancora aperta nella memoria collettiva. Da quel giorno, forse, Frosinone ha smesso davvero di sentirsi un’oasi sicura.