Frosinone città più inquinata d’Italia, per la seconda volta consecutiva in testa alla classifica

Frosinone torna ad avere il record assoluto di peggiore città d’Italia: 70 giorni di superamento del valore massimo consentito del PM10

Frosinone peggiore città d’Italia per giorni con PM10 oltre i limiti, Roma tra le peggiori per concentrazione di NO2. Dati allarmanti che emergono dal Rapporto Mal’Aria 2025. Ieri, in piazzale Vittorio Veneto, nel capoluogo, Legambiente Lazio e il circolo “Il Cigno” di Frosinone hanno presentato i dati del Rapporto al grido di “Ci siamo rotti i polmoni”, con un gruppo di volontari che indossavano maschere antigas imbracciando lo striscione “No allo smog”.

Il Rapporto “Mal’Aria di città 2025” di Legambiente riporta la consueta analisi sulla qualità atmosferica nei capoluoghi italiani durante tutto il 2024 secondo i dati delle ARPA regionali. Frosinone torna ad avere il record assoluto di peggiore città d’Italia per numero di giorni con PM10 oltre i limiti, con 70 giorni di superamento del valore massimo consentito, oltre cioè a 50μg/m³ di polveri sottili.

“Ci siamo rotti i polmoni”

“Presentiamo Mal’Aria a Frosinone per denunciare per l’ennesima volta i gravi livelli di PM10 nella città – hanno dichiarato Stefano Ceccarelli presidente del circolo Legambiente Frosinone e Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio -. Le Polveri Sottili vengano da combustibili solidi per il riscaldamento domestico, attività industriali, agricoltura e, in particolare, dal trasporto su strada; in questo territorio poi si aggiunge il contesto orografico della Valle del Sacco e il suo effetto conca che aumenta la possibilità di stagnazione in atmosfera dei fattori inquinanti. Indossiamo maschere antigas perché qui non possiamo smettere di respirare, tantomeno possiamo spianare le montagne per far aumentare le correnti d’aria: ci rivolgiamo invece a tutte le istituzioni perché si acceleri la transizione ecologica con più rinnovabili e con l’elettrificazione dei trasporti e dei sistemi di riscaldamento. Si tratta di una riconversione che farà bene a tutti, a partire dai cittadini affetti da povertà energetica, e che a maggior ragione è urgente in una città come Frosinone cronicamente affetta dalla mal’aria. Inoltre, chiediamo coerenza nelle politiche per la mobilità urbana: non si può pensare di combattere lo smog agendo solo sulla fluidificazione del traffico, come alcuni sostengono, ma è necessario invece fare leva sul cambiamento delle abitudini ponendo un freno al predominio assoluto delle auto private, potenziando il trasporto pubblico e incentivando la mobilità dolce”.

La città ciociara è per la seconda volta consecutiva e per la quarta volta negli ultimi 10 anni, in testa alla classifica dei giorni di superamento per i dati 2024; il 2025 intanto non è affatto iniziato bene, con già 19 giorni di smog alle stelle registrati da inizio anno; va ancor peggio nella vicina centralina della cittadina di Ceccano, dove i superamenti 2025 sono stati 22.

Non va affatto meglio a Roma che invece è 7ᵃ tra le 23 città con la concentrazione media annuale di NO2 (Biossido di Azoto) più alta, pari a 29,6 μg/m³: si tratta di un livello che comporta la necessità di riduzione di questo gas, generato per grandissima parte dai motori delle autovetture e in particolare dai diesel, per almeno il 32% entro il 2030, così da rispettare la nuova normativa europea e non incorrere nelle ennesime, pesantissime sanzioni comunitarie sulla qualità dell’aria.

“A Roma, la Mal’aria è causata dall’enorme numero di auto in circolazione, un fattore pesantissimo e evidente a tutti con grave impatto ambientale e sanitario – conclude Roberto Scacchi responsabile nazionale mobilità di Legambiente e presidente regionale dell’associazione -. Sono complici dell’inquinamento e corresponsabili delle sue conseguenze sulla salute pubblica, quanti, nelle istituzioni, sui mass media e tra le persone, continuano a contrastare o non accelerano su operazioni forti e necessarie, come fascia verde, congestion charge, nuove tranvie, metropolitane, micromobilità, sharing mobility, ciclabilità e nuove aree pedonali: tutte grandi opere imprescindibili e improcrastinabili per Roma, la sua vivibilità e il suo futuro”.

Al link il rapporto nazionale completo “Mal’Aria di citta 2025” https://www.legambiente.it/…/2021/11/MalAria-2025.pdf

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