“Rimpasto” è una parola grossa, va ripetendo ai suoi il sindaco Riccardo Mastrangeli. Ma qualche “aggiustamento” in esecutivo ci sarà. Due posti da assessore fanno gola e rovinano i rapporti tra gli stessi aspiranti all’ingresso nell’esecutivo. Ma il sindaco si prende i suoi tempi e fa spallucce di fronte ai tentativi di pressing. Le sue parole, del resto, vanno lette anche alla luce del voto al consuntivo 2023, che era – come scritto da Frosinone News nella presentazione dell’assise civica – un test sulla tenuta della maggioranza ulteriore rispetto a quello che, il 29 marzo scorso sul bilancio di previsione, aveva registrato il sostegno compatto di 22 consiglieri.
Ieri sera la votazione si è chiusa con 15 sì (inclusi sindaco e presidente dell’assise Massimiliano Tagliaferri) e 4 no. Delibera approvata eccome ma clima politico in deciso peggioramento. E per fortuna che doveva essere il Consiglio della svolta. Del “punto e a capo” dopo la stagione dei debiti, durante la quale si è scesi a quota meno 65 milioni di euro, per risalire scalando, poco alla volta, i dieci anni e oltre del piano di riequilibrio. Assenti gli scontenti dell’andamento delle cose politiche e amministrative: Anselmo Pizzutelli e Maria Antonietta Mirabella eletti nella lista del sindaco, i forzisti Pasquale Cirillo e Maurizio Scaccia, il capogruppo leghista Giovanni Bortone. A questi sono andati ad aggiungersi Teresa Petricca e Giovambattista Martino della Lista Ottaviani che, però, non hanno potuto prendere parte alla seduta per impegni personali.
Voto che chiude il ciclo decennale del piano di rientro dai debiti
“E’ un atto molto importante – ha esordito l’assessore al Bilancio, Adriano Piacentini – perché chiude il ciclo del piano di rientro dopo che la Corte dei Conti ha fatto le disamine del caso. Ci sono tre numeri rilevanti in questo rendiconto 2023: innanzitutto il risultato conseguito al 31 dicembre scorso di 217mila euro, che ha assorbito il disavanzo previsto nel piano di rientro fino al 2023; in secondo luogo i due fondi che abbiamo riallineato dopo aver sostenuto situazioni complesse (come la vicenda Monti Lepini). Abbiamo rimpinguato il fondo contenzioso con 955mila euro ed il fondo rischi per crediti verso la pubblica amministrazione con 2milioni 133. Questi numeri mettono in evidenza che il ciclo del Piano di rientro è concluso. Certo, comunque continueremo ad essere monitorati”. Il consigliere di opposizione Angelo Pizzutelli ha fatto una serie di rilievi su contraddizioni contenute dalla relazione dei revisori dei conti, in particolare quando l’organismo plaude per i risultati del recupero dell’evasione e, subito dopo, sollecita l’amministrazione a implementare le procedure di riscossione delle entrate. Oppure quando cita la tassa di soggiorno che nel capoluogo non è mai stata istituita.
Atti legali del Comune per recuperare fondi che la Regione non eroga
L’assessore Piacentini ha, inoltre, ammesso di aver segnalato al collegio dei revisori alcune incongruenze concettuali: “non sui numeri che sono corretti”. Si è quindi soffermato su residui attivi e passivi: “Li stiamo contenendo sempre di più e di qui le attenzioni a cui siamo richiamati. Ma spesso i residui passano attraverso finanziamenti per opere in corso di realizzazione per i quali si attende il rimborso per la parte di competenza della Regione. “Richiamo l’attenzione – ha evidenziato Norberto Venturi sempre dall’opposizione – sulla pagina in cui l’organo di revisione dice di aver verificato che i crediti riconosciuti formalmente inesigibili o insussistenti sono stati definitivamente eliminati. Ma in fondo alle stessa pagina l’organo evidenzia che i report dei singoli responsabili dei servizi presentano somme con grado di esigibilità dubbia. Chiedo se queste somme sono state realmente cancellate dal piano economico o no”. L’esponente dem si è poi soffermato sulle sanzioni per violazioni del codice della strada: il Comune ha incamerato lo scorso anno 209mila euro circa a fronte degli 857mila dei 12 mesi precedenti. L’assessore al Bilancio ha quindi spiegato come i trend, sia delle multe che delle spese per investimenti, abbiano risentito degli effetti del Covid che nel 2022 erano ancora presenti. E’ tornato a puntare il dito sul debito regionale nei confronti del Comune per ritardate restituzioni di fondi per opere realizzate o in via di realizzazione ed ha annunciato che sono state attivate azioni legali di recupero.
Ringraziamenti alle amministrazioni virtuose ed agli uffici municipali
Il consigliere di maggioranza Marco Ferrara (FdI) ha parlato di risanamento di debiti ereditati dalle precedenti amministrazioni ed ha fatto i complimenti alle due amministrazioni Ottaviani ed a quella in corso essendo passato il Comune da un buco per cifre superiori ai 50 milioni di euro rilevati inizialmente fino al più 217mila al 31 dicembre 2023. “Nonostante i debiti – ha aggiunto – in questi anni sono state realizzate opere pubbliche di notevole entità: lo Stadio Stirpe che è del Comune, il Parco Matusa. Penso che dopo l’uscita dal piano di rientro ora si potrà iniziare finalmente ad assumere personale”. Il sindaco Mastrangeli ha ringraziato Ferrara a soprattutto gli uffici: “Senza la spinta di competenza e professionalità che è venuta da loro – ha chiosato – non avremmo potuto raggiungere obiettivi. Oggi ci auguriamo solo che non continuino a venir fuori ulteriori debiti fuori bilancio”. Con Angelo Pizzutelli si è aperta una polemica sia sulla mole effettiva dei debiti risanati che sulla parternità di chi li ha realizzati. Mastrangeli ha gettato acqua sul fuoco che covava: “Io non ho mai parlato di passate amministrazioni che li hanno generati”.
La minoranza su paternità, entità del debito e tenuta del centrodestra
“La relazione Corte dei Conti parlava di un monte debiti di 14 milioni di euro – ha puntualizzato Angelo Pizzutelli – non di 50-60 milioni. Anche basta adesso. Il fatto è che tra il 2011 e il 2012 dal livello centrale sono giunte nuove direttive sulla contabilità degli enti pubblici. Prima si amministrava giocando su residui attivi e passivi. Quindi le regole sono cambiate e le esposizioni sono emerse. E poi i debiti fuori bilancio ogni amministrazione li genera. Vogliamo vedere quante spese inopportune sono state fatte? Pensiamo solo alle fioriere d’acciaio per recingere l’isola pedonale da 40mila euro l’una, ai dossi fatti e rimossi con un costo di 7500 euro a pezzo, ai tabelloni luminosi al Matusa. Eccetera. Le defezioni in maggioranza all’approvazione del rendiconto – conclude l’esponente della minoranza – poi ci fanno constatare un malessere diffuso in amministrazione. E’ come se al cenone di Capodanno di una famiglia mancassero molti parenti e la festa fosse evidentemente rovinata. Conclusione? Penso che per improvvisazione e mancanza di programmazione questa in carica sia la peggiore amministrazione comunale degli ultimi 30 anni”.
“Bisogna ragionare al di là dei dati tecnici – incita Venturi -. A livello politico questo piano di rientro, sebbene molto enfatizzato, perché in effetti la mole debitoria non sta come la descrivevano loro, ha comunque condizionato la vita amministrativa oltre a costituire un alibi per una attenzione scarsissima per la città. Frosinone, sotto tutti i punti di vista, dà l’idea di una realtà decadente e perde abitanti. Una situazione molto diversa da quella degli altri capoluoghi di provincia. Soprattutto registriamo le percentuali più alte di allontanamento dei giovani. Quindi la speranza è che, dopo il risanamento finanziario, si possa dare nuovo impulso alla città affinché torni a migliorare la qualità della vita ed a crescere”.