Non sempre le sirene di un’ambulanza annunciano dolore o emergenze. Ieri sera, poco prima della mezzanotte, a Frosinone, un equipaggio dell’Ares 118 ha vissuto uno di quei momenti che ripagano di ogni fatica: la nascita di un bambino.
La chiamata è arrivata alla centrale operativa mentre una giovane donna, di nazionalità straniera, era sola in casa. Il marito, fuori per lavoro, non poteva raggiungerla in tempo. Aveva già capito che il momento era arrivato: le contrazioni sempre più ravvicinate, il corpo che si prepara a dare la vita. Non c’era modo di arrivare in ospedale, e così ha chiesto aiuto.
Dall’altra parte del telefono, gli operatori della centrale hanno attivato immediatamente i protocolli d’emergenza e sono rimasti in costante contatto con lei, guidandola e rassicurandola, mentre l’equipaggio del dottor Marsili correva verso l’abitazione.
Pochi minuti dopo, la scena che nessuno dimenticherà: nel cuore della notte, dentro l’ambulanza, tra le mani esperte e premurose dei sanitari, è venuto alla luce il piccolo. Un vagito, un respiro, la certezza che la vita — anche quando tutto sembra complicato — trova sempre la sua strada.
Il dottor Marsili e la sua squadra, abituati ogni giorno a lottare per salvare vite e, a volte, purtroppo ad arrendersi alla morte, stavolta hanno potuto assistere al miracolo più bello: una nascita.
La mamma e il bimbo, entrambi in ottime condizioni, sono stati poi accompagnati all’ospedale “Fabrizio Spaziani” di Frosinone, dove sono arrivati tra l’emozione di tutto il personale. Una notte di lavoro che si è trasformata in una notte di gioia.