Dopo anni di abbandono, si torna a parlare del Palazzetto del Coni di Frosinone, una struttura chiusa da anni che, se riaperta, potrebbe tornare a essere un punto di riferimento per lo sport cittadino. Oltre a ospitare attività per scuole e società sportive, la riqualificazione della struttura potrebbe essere un un vero e proprio fiore all’occhiello per la città.
La struttura e i suoi spazi
Costruita negli anni ’60, la palestra è composta da diversi ambienti su più livelli: al piano terra troviamo spogliatoi, uffici, servizi, un magazzino, un campo centrale per basket e pallavolo e una piccola palestra. Il primo piano ospita spazi per sport da combattimento, altri spogliatoi, una tribuna per il pubblico affacciata sul campo e, al secondo piano, una sala dedicata alla scherma. Negli anni ’80 e ’90 l’edificio ha giocato un ruolo chiave nello sport locale e nazionale, ospitando squadre di basket, pallavolo e boxe (anche di serie C). Poi l’improvvisa chiusura.
Il progetto di riqualificazione
Nel 2023, grazie all’intervento del consigliere delegato allo sport Francesco Pallone, in collaborazione con l’assessore ai lavori pubblici Angelo Retrosi, è stato raggiunto un accordo tra Regione Lazio, Sport e Salute Spa e Comune di Frosinone. L’intesa prevedeva uno stanziamento di oltre 500 mila euro per la ristrutturazione della struttura, con l’impegno di coprire eventuali costi aggiuntivi da parte di Sport e Salute.
Tuttavia i lavori, la cui partenza era stata annunciata per l’estate ormai passata, hanno subito ritardi anche “a causa di atti vandalici”, come ha spiegato lo stesso Pallone. Nonostante ciò, il consigliere ha rassicurato che il progetto è ancora in corso e che mantiene contatti settimanali con l’azienda referente per monitorare la situazione. L’ultimo tassello che manca – a detta del consigliere – è la consegna del progetto definitivo da parte di Sport e Salute alla Regione, passo cruciale e indispensabile per sbloccare il finanziamento. Pallone si dice ottimista e spera che tutto possa sbloccarsi entro l’anno, permettendo così finalmente l’avvio dei lavori.
Ad ogni modo, questa lentezza burocratica impedisce a una struttura “simbolo” dello sport nel capoluogo di essere riqualificata e rilanciata. È essenziale che i procedimenti da parte degli organi competenti si accelerino per evitare un ulteriore degrado. Solo mantenendo alta l’attenzione, si potrà ottenere una svolta concreta.