Frosinone – Scoperti con armi, targhe d’auto e un giubbotto della ‘Polizia’: denunciati padre e figlio

Operazione delle volanti che ha sorpreso i due anche in possesso di banconote false e cartucce: ora sono in guai seri

Controlli di routine si sono trasformati in un’operazione ben più complessa per gli agenti della Questura di Frosinone, che hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria due persone — padre e figlio — al termine di una serie di accertamenti scaturiti da un semplice controllo su strada.

Tutto ha avuto inizio nella parte alta del capoluogo, dove una pattuglia delle volanti, agli ordini del Dirigente Dott. Gianluca Di Trocchio, ha fermato un 30enne a bordo di una berlina. Alla richiesta di mostrare i documenti del veicolo, l’uomo si è mostrato poco collaborativo e in evidente stato di agitazione. Gli agenti, insospettiti dal suo atteggiamento, hanno richiesto il supporto di una seconda pattuglia per effettuare verifiche più approfondite.

Durante la perquisizione del mezzo, i poliziotti hanno rinvenuto una cartuccia inesplosa di libera vendita, 24 banconote da 20 euro palesemente false e un bilancino di precisione con tracce di polvere bianca.

Le verifiche si sono poi estese al domicilio del giovane, situato a Ripi, dove l’uomo ha spontaneamente consegnato una pistola in metallo priva di tappo rosso, riproduzione di un’arma in dotazione alle forze dell’ordine. Dalle successive verifiche è emerso che la cartuccia trovata in auto non era compatibile con quell’arma, ma apparteneva invece a una pistola scacciacani di proprietà del padre.

Anche il genitore, collaborativo, ha consegnato agli agenti la propria arma — anch’essa priva di tappo rosso e con serbatoio vuoto — insieme a 50 cartucce a salve inesplose e a un giubbotto con la scritta “Polizia” cucita all’interno, privo di fregi e distintivi ufficiali. Nel corso della perquisizione dei locali seminterrati sono state inoltre trovate dieci targhe di automobili non intestate a nessuno dei due.

Tutto il materiale è stato sequestrato. Per i due è scattata la denuncia: il padre dovrà rispondere di ricettazione, alterazione di arma di libera vendita e detenzione illecita di segni distintivi in uso alle forze di polizia, mentre il figlio è accusato di alterazione di monete e alterazione di arma di libera vendita.

Un episodio che conferma l’attenzione costante della Squadra Volante della Polizia di Stato nel contrasto alle condotte illegali e nel controllo capillare del territorio.

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