Frosinone-Udinese, tête-à-tête’ da brivido. Giannichedda: “Vincerà chi userà testa e coraggio”

Serie A - L'ex centrocampista dell'Udinese ma di origini ciociare, Giuliano Giannichedda, analizza il pre-gara

Serie A – Si avvicina il momento della verità. Domenica 26 maggio, alle ore 20.45, tre squadre scenderanno in campo per decidere il loro destino: a giocarsi la permanenza in massima categoria sono Empoli (33), Udinese (34) e ovviamente Frosinone (35), con Salernitana e Sassuolo già retrocesse in cadetteria. Proprio le ultime due lo faranno faccia a faccia, in un ‘tête-à-tête’ da brivido. Il Frosinone lo sa bene: il verdetto non è più procrastinabile, 90 minuti a disposizione per scrivere la storia o scendere all’inferno. Ma con due risultati a favore su tre. L’Udinese anche lo sa benissimo e soprattutto sa che deve vincere, d’obbligo l’imperativo per salvarsi, a meno che il risultato dei toscani, impegnati contro la Roma, condanni proprio gli azzurri o rimandi tutto ad uno spareggio tra questi ultimi e le zebrette. La chance di permanenza passa comunque per viale Olimpia con il Leone forte del calore del suo popolo. Con il Leone che dovrà ruggire il doppio, avere coraggio il doppio, che non dovrà neppure un momento pensare di potersi accontentare della ‘X’, un rischio davvero troppo grande da correre. Una situazione che abbiamo avuto il piacere di esaminare con una voce autorevole, quella dell’ex calciatore, opinionista, dirigente sportivo e allenatore Giuliano Giannichedda. Nato in Ciociaria, precisamente a Pontecorvo, l’ex centrocampista è stato una figura importantissima dell’Udinese dal 1995 al 2001. In bianconero era arrivato dopo i trascorsi con il Sora Calcio di mister Di Pucchio, anni indimenticabili e che lo hanno consacrato definitivamente e lanciato nel gotha del pallone. Dopo l’Udinese sono arrivate Lazio, Juventus e Livorno. In mezzo la maglia azzurra della Nazionale. Oggi Giannichedda è uno stimato allenatore, commissario tecnico della Rappresentativa Nazionale Serie D Under-18 e Under-19 della Lega Nazionale Dilettanti. Giuliano conosce perfettamente, dunque, sia la realtà friulana che quella ciociara, così lo abbiamo intervistato per avere la sua disamina di questo momento delicatissimo, in cui la serie A chiude i battenti e si delinea la graduatoria finale.

L’analisi di Giuliano Giannichedda

Lei è stato un giocatore essenziale dell’Udinese e in più è di origini ciociare, ospite spesso di programmi sportivi che parlano del Frosinone, quindi conosce a menadito anche la realtà giallazzurra. Come definirebbe il percorso in campionato dell’una e dell’altra squadra? Si aspettava questa posizione per entrambe a fine stagione?
“Le premesse per le due formazioni erano diverse. Il Frosinone sapeva di dover affrontare questo tipo di campionato anche se il girone d’andata, disputato in maniera eccelsa, aveva fatto pensare ad un ritorno differente rispetto a quello poi messo a referto. I giallazzurri hanno giocato un’ottima prima parte di campionato, avevano tanti punti. Nella seconda parte, invece, complice qualche infortunio di troppo e qualche partita che forse doveva essere gestita diversamente, si è ritrovato un bottino più magro di quello sperato. A mio avviso, però, i ciociari sapevano già di dover lottare fino alla fine. Discorso contrario per l’Udinese, è stato un percorso inaspettato. Tante difficoltà inattese dall’inizio: poche lunghezze, cambi di allenatore. I bianconeri si sono trovati invischiati in una bagarre non prevedibile, visto quanto fatto negli ultimi anni. La realtà però afferma che adesso si trovano lì e devono fare qualcosa in più per sperare di salvarsi. Ci possono stare le partite che non vanno come vorresti, ma l’Udinese è stata sempre in bilico”.

Ora l’ultima partita di campionato, in palio la salvezza, con i bianconeri costretti a vincere, mentre il Frosinone ha due risultati a disposizione su tre. Che partita si aspetta? Dove può fare male l’Udinese e dove invece può colpire il Frosinone?
“Sarà uno scontro durissimo. Il Frosinone, secondo me, arriva con più entusiasmo a questo match-verità. Bisogna fare i complimenti alla società per aver allestito un gruppo di giovani di prospettiva e all’allenatore Di Francesco per il lavoro svolto e la maturazione ottenuta dai suoi. Ma la partita secca ha sempre una storia a sé. I ciociari hanno dalla loro parte anche due verdetti favorevoli su tre, ma non devono cadere nella trappola del pari. Accontentarsi di quel risultato potrebbe essere deleterio, soprattutto in virtù del fatto che quella bianconera è, per qualità, una rosa anche superiore. Ha molte individualità interessanti. Per il Frosinone, magari subire poi un gol, potrebbe diventare fatale. Con Cannavaro, i friulani hanno ritrovato una solidità maggiore e possono fare male facilmente. Sarà davvero una gara tosta per entrambe. La differenza la farà la testa. Sono sfide complicate, da giocare senza paura, con una dose supplementare di audacia ma senza mettere da parte l’equilibrio. Abbiamo visto, soprattutto in questi ultimi incontri, che gli episodi fanno la differenza”.

Se da collega dovesse dare un consiglio a Cannavaro quale sarebbe? Ed uno a Di Francesco?
“Lo stesso ad entrambi, che sono espertissimi e sapranno fare le giuste valutazioni in seguito alla settimana di allenamento. Ma mi sento di dire loro che le squadre dovranno giocare con concentrazione ma anche con il coraggio di cercare il successo e i tre punti. E sarà importante non aumentare quel carico di pressione che un match importante come questo già porta con sé”.

Quale giocatore le è piaciuto di più tra le fila friulane e quale maggiormente tra quelle ciociare?
“Quelli più tecnici sono i miei preferiti. Thauvin, nell’Udinese, la cui assenza si è fatta sentire in quest’ultimo periodo in cui è mancato per infortunio. Lui è uno di quelli che può risolvere qualsiasi partita. Un altro che mi piace molto tra i bianconeri è Samardžić, il quale con Cannavaro sembra aver ritrovato brillantezza dopo una stagione di alti e bassi. Sono due giocatori determinanti, se stanno bene possono fare la differenza. Per quanto riguarda il Frosinone, sembra scontato, ma direi Soulé, quello che sposta gli equilibri. Ha disputato un bellissimo campionato ed oltre ad essere un calciatore tecnico, è uno che si fa vedere nel corso di tutta la partita, anche in fase di non possesso”.

Non le chiedo pronostici, in ballo per la salvezza c’è anche l’Empoli. Chi secondo lei ha più chance di salvezza e chi la merita maggiormente per quanto visto in campo?
“Mi piace parlare con il dato matematico: secondo me la merita chi ha più punti. Perché anche se hai una sola lunghezza in più si traduce nel fatto di aver dato qualcosa in più rispetto agli altri. Guardando a quest’ultima gara, nella giornata di chiusura della serie A, non posso che ribadirne la complicatezza, ma dovendo scegliere a chi spetta questa salvezza dico a chi è più avanti in classifica”.

Una domanda extra serie A. I suoi trascorsi sono legati indissolubilmente anche ad un’altra realtà del territorio, ossia a Sora e al Sora Calcio. Che ricordi ha di quegli anni?
“Fantastici. Se ho iniziato un cammino che mi ha portato a giocare fino a realtà blasonate della massima categoria lo devo al Sora e lo devo a mister Claudio Di Pucchio, il quale ha sempre creduto in me permettendomi di crescere come atleta e come uomo. Lo devo ad un gruppo meraviglioso e affiatato di ragazzi con cui ancora ci sentiamo. Sono state esperienze bellissime, che mi porto dentro e a cui spesso ripenso. È stata una parte fondamentale della mia vita sportiva e non”.

Le considerazioni di un esperto come Giuliano Giannichedda, di uno che conosce perfettamente il peso di certe partite a loro modo ‘uniche’, si concludono così. Da sottolineare una frase: “La salvezza la merita chi sta più avanti”…hai letto bene, caro Leone? “May the force be with you”!

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Cristina Lucarelli
Cristina Lucarelli
Cristina Lucarelli, giornalista sportiva con una passione per musica, cinema, teatro ed arti. Ha collaborato per diversi anni con il quotidiano Ciociaria Oggi, sia per l'edizione cartacea che per il web nonché con il magazine di arti sceniche scenecontemporanee.it. Ha lavorato anche come speaker prima per Nuova Rete e poi per Radio Day. Ha altresì curato gli uffici stampa della Argos Volley in serie A1 e A2 e del Sora Calcio.

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