Se Lucio Dalla fosse ancora tra noi e capitasse a Frosinone, non avrebbe difficoltà a trovare la sua “Piazza Grande”. La piazza dello Scalo è davvero enorme, quasi smisurata. Ma qui finisce la poesia e inizia l’amaro risveglio. Una piazza così grande da risultare desolatamente vuota: nessun gioco, nessuna attrattiva, nessun controllo. Solo il vuoto. Un vuoto che potrebbe trasformare il sogno di un luogo di aggregazione nel peggior incubo per i pendolari, già esasperati da una stazione di per sé difficilmente accessibile.
Il degrado di piazzale Kambo e della stazione: una situazione insostenibile
L’amministrazione comunale, con la sua discutibile decisione di annettere la piazzetta del sagrato al piazzale Kambo, ha complicato ulteriormente il quadro. Il risultato? Un futuro nebuloso per chiunque voglia semplicemente prendere un treno — ammesso che la linea Cassino-Roma non sia in avaria, cosa tutt’altro che rara. Sembra quasi che si lavori per rendere la vita dei pendolari un labirinto irrisolvibile. E non parliamo solo di cattive decisioni urbanistiche: degrado e scarsa manutenzione sono i veri protagonisti delle aree circostanti la stazione. Collegamenti pericolanti, come il sovrappasso di via Pergolesi o il sottopasso buio e insicuro di via Puccini, raccontano una storia di abbandono e incuria.
Il video-reportage
La denuncia di Vincenzo Iacovissi
Vincenzo Iacovissi, consigliere comunale e capogruppo del Psi, non ha esitato a denunciare questa situazione in un’intervista esclusiva a Frosinone News. Le sue parole sono un duro monito. “Questo progetto di riqualificazione si è legato erroneamente alla chiusura totale di piazzale Kambo”, afferma Iacovissi. “La pedonalizzazione del piazzale produrrà — e sta già producendo — notevoli disagi.”
La prospettiva di un cantiere lungo tre anni — non tre mesi — rende il futuro ancora più incerto per i cittadini. “I parcheggi sono pochi e le strutture per raggiungere la stazione sono in condizioni disastrose,” spiega Iacovissi. Il sovrappasso di via Pergolesi, simbolo del degrado, è uno dei punti critici da troppo tempo trascurati. “La condizione del sovrapasso è pessima. Per anni è mancata una manutenzione adeguata, e oggi ne paghiamo le conseguenze,” sottolinea con fermezza.
Le sue dichiarazioni non sono un semplice contorno alla vicenda, ma il cuore pulsante della denuncia. Iacovissi – che per questioni lavorative è anche un pendolare – evidenzia la necessità di affrontare con urgenza le problematiche di sicurezza e di progettare soluzioni che mettano al centro i cittadini, trasformando una riqualificazione confusa in un reale miglioramento della qualità della vita.
L’ambizione del Comune è evidente, ma manca la capacità di tradurre i progetti in soluzioni che migliorino la vita dei cittadini. Come sempre, a farne le spese sono i soliti: i pendolari, i residenti, chiunque osi chiedere una città che funzioni. E mentre si cerca un posto auto, o si aspetta un fantomatico BRT di cui non si conosce neppure il percorso, ci si chiede se davvero tutto questo caos sia necessario.
Un futuro incerto per la città: tra speranze e disagi quotidiani
Lucio Dalla cantava di “Piazza Grande” come un luogo di vita e speranza. La rinascita è possibile, ma servono volontà, coraggio e, soprattutto, rispetto per chi questa città la vive ogni giorno.