No ad euro e dollari. Da ora in poi il gas russo andrà pagato in rubli. Questa la richiesta di Putin ai Paesi che definisce “ostili” a quella che chiama “operazione militare speciale”, la guerra in Ucraina in realtà. Una misura che va a colpire principalmente l’Europa tanto che, a seguito di questa mossa, il prezzo del gas è nuovamente aumentato con un +30%. Una decisione che arriva alla vigilia dell’imminente vertice dell’Unione Europea in programma domani a Bruxelles.
Oggi è uno dei momenti più bui dall’inizio della guerra che sancisce la distanza tra la Russia e l’Europa. L’annuncio arriva ad un mese di distanza dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina. “Ho preso la decisione di attuare una serie di misure per passare al pagamento in rubli per il nostro gas consegnato a Paesi ostili, e di rinunciare a tutte le valute che sono state compromesse. – Così Putin ha annunciato la decisione storica – Alle autorità russe è stata concessa una settimana per attuare nella pratica il passaggio al nuovo sistema in valuta locale”.
Balzo del prezzo del gas in Europa dopo l’annuncio di Putin. Inoltre, subito dopo le parole del presidente della Federazione russa, il rublo ha recuperato terreno sia sull’euro, da 112 a 107, che sul dollaro, raggiungendo quota 97,75. Valore comunque lontano dai 75 prima del conflitto in Ucraina.
I Paesi europei dovranno dunque cambiare euro in rubli per potere effettuare i pagamenti del gas, necessari per garantire le forniture energetiche.
Immediata la reazione di Draghi: “Appena uscita la notizia della richiesta da parte della Russia di effettuare pagamenti in rubli invece che in dollari o in euro, il prezzo del gas è salito di circa 15 euro per Megawattora”.