inquinamento ambietale e scarsa attenzione sulle condizione lavorative dei dipendenti: queste le accuse formulate a vario titolo dal magistrato Emanuele De Franco a carico degli ex vertici della AeA, la società per azioni che si occupa della gestione dei depuratori industriali in tutto il Lazio e anche in provincia di Frosinone.
Le indagini, che sono sfociate nell’inchiesta ‘Acque nere’, portata avanti dai Carabinieri Forestali del Nipaaf di Frosinone e concluse lo scorso luglio con la richiesta di rinvio a giudizio, hanno consentito di far emergere una serie di criticità nella gestione dell’impianto di depurazione di Villa Santa Lucia che avrebbero causato gravi danni all’ambiente e disagi ai residenti nelle zone dove sorgono anche le pompe di sollevamento del depuratore Cosilam.
La prima udienza per l’ex presidente Riccardo Bianchi, l’ingegner Roberto Orasi, direttore area tecnica (entrambi difesi dagli avvocati Sandro Salera, Paolo Marandola e Domenico Marzi), l’ingegner Amedeo Rota, responsabile degli impianti Cosilam gestiti dalla AeA, l’ex project manager Laura Paesano ed ex responsabile dell’impianto di depurazione (entrambi difesi dall’avvocato Giuseppe Igliozzi) e Jessica Bartolucci (difesa dall’avvocato Gianluca Giannichedda) è stata fissata per il prossimo 9 febbraio.