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Invalido e senza reddito, il disperato appello di Domenico: “Aiutatemi, la mia dignità ancora calpestata”

Arce - Il 46enne lancia l’ennesimo grido di aiuto e si rivolge alle istituzioni affinché gli diano una mano

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Arce – La redazione di FrosinoneNews ha raccontato e seguito la vicenda che vede protagonista Domenico Fraioli, 46enne, invalido, con embolia polmonare, seguito dal CIM, senza reddito, che a metà agosto si era incatenato all’interno del palazzo comunale di Arce per chiedere l’attenzione delle Istituzioni rispetto ai suoi disagi. Il sindaco Luigi Germani, alla presenza dei Carabinieri della locale stazione e dei colleghi di Pontecorvo, aveva ricevuto l’uomo raccogliendone le richieste, rispondendo anche all’assistente sociale del CIM la quale, contestualmente, aveva partecipato telefonicamente al colloquio, pronunciandosi sulle problematiche del paziente. In quella sede il sindaco, nei limiti delle possibilità sempre disponibile, si era fatto carico dell’impegno di individuare un alloggio più consono e che corrispondesse alle esigenze, anche di salute, dell’uomo.

Il sollecito

Sono trascorsi quasi cinque mesi e Domenico, ancor più disperato, torna a sollecitare l’attenzione delle istituzioni «Lancio il mio ennesimo grido di aiuto, ormai non ho più orgoglio, la mia dignità è stata calpestata ripetutamente. Mi rendo conto di aver fatto degli errori in passato, li ho pagati tutti. Rinnego ciò che è stato, oggi mi sono integrato nella comunità, in più occasioni ho dato la mia disponibilità a collaborare con iniziative e quant’altro, i miei concittadini non mi ignorano, il rispetto è reciproco. Ho trascorso i giorni di Natale da solo, in un riparo di fortuna: ho dormito in una stanza buia, senza elettricità, senza riscaldamento, senza acqua, abbandonato a me stesso. L’alloggio che mi è stato messo a disposizione dal sindaco di Arce è sprovvisto di tutto, non è funzionale, non può essere considerato una casa, di fatto è una vecchia cantina riadattata a bilocale: una parete interamente ammuffita è stata coperta con del cartongesso, si lamentano coloro che vivono ai piani superiori per le infiltrazioni e l’umidità, figuriamoci nel “sotterraneo” dove dovrei stare io. Non posso andare a vivere lì, già sto male, alle mie patologie pregresse si aggiungono il deperimento ed i malanni stagionali perché sono esposto costantemente alle basse temperature. Inoltre c’è il problema delle utenze, io non posso farmi carico degli allacci, non ho disponibilità economica. Non riesco a provvedere nemmeno al necessario. Non ho alcuna entrata economica».

Chi conosce Domenico teme che l’uomo possa arrendersi e lasciarsi annichilire dall’indifferenza delle istituzioni. Il 46enne si è rivolto in più occasioni, tutte vane, al Prefetto Ernesto Liguori, ha scritto anche una lettera al Presidente della Repubblica: nessun segnale dalla segreteria della Prefettura provinciale mentre Sergio Mattarella ha risposto garantendo che interesserà l’ufficio territoriale in tal senso. Sono in tanti a chiedersi come sia possibile che la più alta carica dello Stato abbia risposto ad un cittadino, mentre le diverse missive inviate al Prefetto (la più alta carica sul territorio) non abbiano trovato opportuna considerazione.



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