La piccola Khadiza nasce prematura e vince la sua battaglia per la vita: la storia

Una storia che scalda il cuore quella raccontata dal Policlinico Umberto I dove la piccola è stata curata e salvata

Una storia che scalda il cuore quella raccontata dal Policlinico Umberto I sulla piccola Khadiza, venuta al mondo il 6 novembre 2024 presso l’ospedale capitolino. “Nata estremamente pretermine – alla sola 25ª settimana di gestazione – e con un peso di soli 530 grammi dopo il calo ponderale iniziale. La sua vita ha avuto un inizio difficile. – Raccontano i sanitari – Fin dai primi momenti, Khadiza ha mostrato i segni della Sindrome da distress respiratorio neonatale, una condizione che abbiamo trattato con grande attenzione, somministrandole surfattante esogeno e supportandola con ventilazione meccanica. Nonostante le sfide, incluso lo sviluppo di una complicanza grave come l’enterocolite necrotizzante, superata con un intervento di drenaggio intraperitoneale, la piccola ha continuato a lottare. La sua battaglia non si è fermata qui. Khadiza ha dovuto affrontare una forma di retinopatia della prematurità, trattata efficacemente con laserterapia.

Grazie a un intervento multidisciplinare, al lavoro delle equipe mediche ed infermieristiche della TIN Terapia Intensiva Neonatale diretta dal prof. Gianluca Terrin, quella ginecologica-ostetrica guidata dal prof. Giuseppe Rizzo, e da tutti i professionisti del Dipartimento Materno Infantile del professor Alberto Spalice, per la piccola bambina è stato possibile – passo dopo passo – avviare un percorso di uscita dall’ospedale. – Proseguono dall’Umberto I – Oggi Khadiza pesa 2.400 grammi ed è in buone condizioni di salute. È stata dimessa ed è tornata tra le braccia della mamma Runa. Una giovane donna di 34 anni che per far nascere la sua piccola in un ospedale sicuro ha affrontato da sola un volo intercontinentale volando da Dacca a Roma e dall’aeroporto di Fiumicino in taxi direttamente alla nostra clinica ostetrica. Una donna colma di forza e gioia incontenibili come solo una neomamma può essere. La storia di Khadiza non è solo un racconto di sopravvivenza, ma un tributo alla resilienza umana e alla dedizione del nostro staff. Noi del Policlinico Umberto I abbiamo fatto il massimo e continueremo a mettere cuore e professionalità nel curare le vite di queste piccole grandi anime. La vita di ogni bambino è una storia di miracoli, e noi siamo qui per scriverla insieme a loro”.

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