Una riflessione postata sui social e si apre il dibattito: questa volta non si parla di un argomento di interesse sociale bensì della condizione vissuta da una comunità, dalla città di Arpino. La considerazione pubblicata su Facebook dal titolare di un locale pubblico, nel pieno centro storico della Terra di Cicerone: “In 15 anni di attività non ho mai visto Arpino così vuota, dal primo giugno ad oggi non c’è stata una serata in piazza”.
Sconforto, delusione, rassegnazione: per quanto le emozioni dell’esercente possano essere interpretabili, le sue parole tuonano con profonda amarezza e raccolgono la solidarietà di “colleghi”, residenti, ma anche turisti da molto lontano. Inevitabilmente la discussione prende la sua piega, il pensiero ed il tenore dei commenti sono condivisi, la posizione è unanime: una città senza sindaco, con un’Amministrazione Comunale assente ed una Pro Loco che ormai non è più capace di pianificare un’idea o sostenere nemmeno una mezza proposta, sembrerebbe concentrata solamente sull’allocazione della paninoteca ambulante.
La nostra redazione in più occasioni ha riportato la voce dei cittadini, ponendo l’attenzione sul collasso amministrativo, non ultimo a fine luglio. L’elezione a sindaco dell’allora Sottosegretario Vittorio Sgarbi doveva essere un’opportunità per il paese, almeno così era stata propagandata. Invece si è rivelata un totale fallimento, si è portata via anche quel poco di buono che era rimasto, la volontà e lo spirito di iniziativa.
“Arpino vuota” fa male, non c’è giustificazione: una città ricca di storia, arte, cultura, tradizioni, folklore, che ha dato i natali a personaggi illustri, che può vantare scorci favolosi, panorami mozzafiato, percorsi naturalistici di rilievo nonché le eccellenze dei prodotti tipici.
Una città che ha sempre cantato, ballato, fatto musica, teatro, spettacoli di intrattenimento. Una città che ha perso la spina dorsale, ha perso il sorriso, ha perso la voglia di stare insieme e divertirsi consapevolmente. Una città annichilita, assopita nell’inerzia e nell’incapacità amministrativa: hanno spento la musica e le luci, hanno calato il sipario su Arpino. Il “sindaco attrattore” di investimenti e di attenzione da parte dei media è sparito in breve tempo, con esso la responsabilità di una veste determinante per il futuro della città, una carica assegnata con fiducia dai cittadini e “tradita” nel giro di qualche mese. Si sbiadisce il ricordo del “Mezzagosto arpinate”, con le strade e le piazze piene di gente, tra residenti, limitrofi, turisti, emigranti che rientravano in vacanza: un paese che si sta estinguendo.