Sardegna – Un operaio in posa accanto al corpo, ormai mummificato, di una donna morta circa 50 anni addietro: il cadavere, riesumato e posizionato in piedi in equilibrio, con una sigaretta in bocca, alle loro spalle i loculi di altri defunti. Un altro scatto con un anziano messo seduto all’interno della sua bara ed una bottiglia di birra poggiata lì vicino. La circostanza si è verificata all’interno del cimitero comunale di Bolotana, in provincia di Oristano, i fatti risalgono al 2018, il processo è iniziato in settimana.
L’operaio in questione, M. C., 45 anni, è accusato di vilipendio: all’epoca lavorava per una ditta a cui il comune aveva affidato l’incarico di riesumare le salme tumulate da vecchia data per fare spazio in cimitero. L’uomo si difende asserendo che le foto siano state scattate per avere un termine di comparazione in modo da misurare le dimensioni dei morti, prima di procedere alla cremazione. Versione poco attendibile se si considerano alcuni particolari davvero inquietanti: al cadavere della donna, vestita in modo elegante, è stata messa una sigaretta in bocca, mentre l’uomo, con abiti e cappello tradizionali sardi, ha una birra vicino a sé. Inoltre le immagini sono state condivise e fatte girare sui social, fino ad arrivare sul cellulare di un assessore di Bolotana il quale ha denunciato il tutto alle forze dell’ordine. Prossima udienza il 6 novembre: l’uomo rischia una condanna da uno a tre anni di reclusione.
Al di là della pena, resta che il comportamento dell’operaio ha offeso non solo i defunti oltraggiosamente immortalati e le rispettive
famiglie bensì l’intero luogo sacro, reso scenario di atti insolenti ed irriguardosi. *Di Sara Pacitto