L’Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio ha concluso la fase ispettiva avviata dopo la morte di Paolo Mendico, il 15enne che si è tolto la vita l’11 settembre scorso a Santi Cosma e Damiano, in provincia di Latina.
Come riportato dall’agenzia LaPresse, l’ispezione è stata attivata “come di consueto” per verificare il ruolo dell’ambiente scolastico ed eventuali situazioni di disagio, con particolare attenzione a possibili episodi di bullismo.
In un comunicato ufficiale, la dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale, Anna Paola Sabatini, ha affermato che l’accertamento è stato condotto “in modo attento e scrupoloso, garantendo un’analisi completa e approfondita, senza tralasciare alcun elemento rilevante”.
Secondo quanto appreso da fonti ministeriali tramite agenzia di stampa, l’ispezione avrebbe confermato la presenza di episodi riconducibili a bullismo, e il Ministero sarebbe ora pronto ad avviare le relative contestazioni disciplinari nei confronti del personale coinvolto.
Parallelamente, prosegue l’inchiesta della Procura di Cassino, aperta con l’ipotesi di istigazione al suicidio. Il procuratore capo Carlo Fucci ha ricevuto la relazione degli ispettori e ha avuto un confronto istituzionale con la dirigente regionale Sabatini, nell’ambito del coordinamento tra autorità scolastiche e giudiziarie.
Le indagini penali restano in corso e mirano a ricostruire con precisione i fatti che hanno preceduto la morte del giovane. Disposto anche il sequestro degli smartphone di alcuni professori.