Finora non c’è nessun accordo tra le componenti dem e la conta delle tessere resta la vera base del confronto che si svolgerà in autunno in occasione del congresso provinciale del Pd. Le quattro aree principali che si profilano (Battisti/Fantini, De Angelis/Salera, Pompeo/Alfieri e Grossi/Pilozzi), insomma, dovranno impegnarsi a dovere per promuovere adesioni al partito anche se, da ambienti della segreteria provinciale, giurano che la stagione dei pacchetti di tessere è bell’e conclusa. E che questa volta si vigilerà molto sui nuovi arrivi. Il Pd della provincia di Frosinone oggi ha circa 1600 tesserati, un livello ritenuto fisiologico dopo gli anni dopati dagli acquisti dei famosi pacchetti. La pratica che ha distorto le dimensioni del partito la si può far risalire al 2009 e considerare chiusa a partire dal 2017. Nelle fasi di accanimento artificioso nell’ampliamento del numero dei soci dem, si è giunti anche a superare le seimila adesioni. Un livello che portò in quel periodo la federazione di Frosinone a sfidare da vicino quella di Roma che però, evidentemente, non aveva usato il “doping” correntizio come invece si era fatto in Ciociaria. Ora la circostanza è che tutti parlano di congresso ma di tessere in giro non se ne vedono ancora. Al punto che qualcuno ha anche profilato l’ipotesi che l’assemblea congressuale avesse potuto votare basandosi sul tesseramento 2023. Prospettiva che, ovviamente, alla fine sarebbe stata bene solo alla componente dell’attuale segretario di federazione Luca Fantini.

Una media tra iscritti di tre annualità per stabilire la quantità di tessere
Invece le tessere 2024 saranno “presto” (si fa per dire, visto che 8 mesi dell’anno in corso sono quasi andati) distribuite a tutti i circoli: si pensa che possa avvenire nel periodo immediatamente successivo al Ferragosto. Ed a spingere sull’acceleratore ha pensato il segretario regionale dem, Daniele Leodori (che non a caso è della stessa Area Dem di Francesco De Angelis). De Angelis, dalla nuova prospettiva franceschiniana, ha infatti necessità di recuperare adesioni nel partito per poter ribadire la propria leadership interna, visto e considerato che Battisti e Fantini – che gli hanno sempre coperto le spalle in passato a livello di federazione – adesso giocano la loro partita da soli per la propria componente. Fatto sta che Leodori ha inviato una direttiva in cui spiega il sistema di ripartizione delle tessere da sottoscrivere. Si prendono in esame gli ultimi cinque tesseramenti e si eliminano i due anni, rispettivamente, con maggiori e con minori iscritti. Quindi si fa la media del numero di adesioni dei tre anni rimasti e su quella base viene inviato ai circoli il primo quantitativo di tessere dem da sottoscrivere. Fermo restando che se ci fossero maggiori richieste, sarebbero evase successivamente. Un sistema che sembra voler indirizzare in modo tale che i tesseramenti vengano fatti anche con una certa predisposizione ad allargare la base degli iscritti. Battisti e Fantini, da parte loro, hanno tutto l’interesse a mantenere la situazione sotto controllo ed a raffreddare ogni tentativo di realizzare pacchetti e stravolgere del tutto gli equilibri che si intravedono guardando la platea dei segretari di circolo.
Le aree interessate a contarsi per la gestione della federazione
Non marginale ai giochi sarà l’ex presidente della Provincia e già sindaco di Ferentino Antonio Pompeo che si muove in sincronia con l’ex senatore ed ex presidente della Provincia Francesco Scalia: rappresentano una componente storica, di derivazione Margherita, quindi in passato antagonista di De Angelis. Tra fine 2022 ed inizio 2023 si è infine delineato il gruppo che fa riferimento diretto alla segretaria nazionale Elly Schlein ed alla coordinatrice nazionale del partito e consigliera regionale Marta Bonafoni: ne fanno parte Danilo Grossi, ex assessore a Cassino e coordinatore regionale di Pop Idee in movimento, Umberto Zimarri, membro dell’assemblea nazionale Pd e consigliere comunale di minoranza a San Giovanni Incarico, Nazzareno Pilozzi, ex deputato e già sindaco di Acuto. E’ una componente con ancora poche radici nella federazione ma che punta tutto sui rapporti con i vertici nazionali del partito. Quanto ai possibili segretari provinciali alla testa delle mozioni è prevedibile che Fantini difenda la sua posizione, De Angelis potrebbe puntare su Adriano Lampazzi o Marco Delle Cese, incerta la designazione del gruppo Pompeo (un ritorno per Domenico Alfieri?), Grossi potrebbe rappresentare l’area che si riferisce alla segretaria nazionale. Insomma la partita è agli inizi ma nulla esclude che alla fine un accordo venga fuori per la gestione della federazione ciociara, evitando conteggi cruenti di tessere.

