Sta facendo impazzire proprio tutti: ragazzine e ragazzini, donne e uomini più adulti, sportivi, appassionati di danza e persino gli abbonati a divano e Netflix! Parliamo di quella disciplina che sta prendendo piede anche in Ciociaria e che sta sdoganando, a forza di volteggi e inversioni, tantissimi tabù: la pole dance. Sì, avete capito bene, il mix di ginnastica e danza con il palo. Spesso capita di imbatterci su reel e foto su Instagram e Facebook dove è possibile ammirare coreografie al palo sempre più audaci e per audaci non intendiamo mera e sventolata sensualità bensì combo in cui resistenza fisica, flessibilità, forza e mobilità sono indispensabili. A testa in giù e muscoli tesi, le pole dancer di turno dimostrano che questo sport è un mix esplosivo che combina forza, calistenia ed elementi mutuati dalla danza nonché una fondamentale componente tecnica. Così noi ne abbiamo parlato con un’esperta del nostro territorio, Laura Caparrelli, insegnante certificata di pole dance, foorwork, exotic e flexy nonché ballerina nello show itinerante ‘Destinazione 90’. Laura, nata e cresciuta nel Cassinate, precisamente ad Aquino, da oltre 12 anni pratica pole dance e da circa 8 la insegna in palestra, esibendosi poi in spettacoli che coniugano musica, divertimento, intrattenimento artistico in giro per l’intero stivale. Difatti è l’unica atleta ciociara di pole dance a portare questo sport sui palchi d’Italia all’interno di un format itinerante di intrattenimento incentrato appunto sulla musica revival. E proprio grazie a lei affronteremo questo viaggio alla scoperta della pole dance.



Le origini della pole dance
“Lap dance e pole dance sono due attività che hanno diversi punti in comune – esordisce Laura Caparrelli – e per questo tra le origini della pole, c’è sicuramente la lap così come discipline più antiche. La pole dance poi è approdata nelle palestre di tutto il mondo. Parliamo difatti di una vera disciplina sportiva aerea che prevede l’utilizzo di un palo, su cui combinare movimenti e figure (trick) di forza e flessibilità, sia aerea che a terra”.
I benefici della pole dance
“Partiamo dall’assunto che la pole dance sia uno sport completo e anche faticoso. Con l’allenamento previsto, il fisico si rinforza e tonifica. Aumentano la flessibilità e la mobilità, ma anche la resistenza e la sopportazione del dolore, perché salire sul palo spesso lascia segni come lividi, arrossamenti cutanei, in quanto l’epidermide – soprattutto le prime volte – deve ‘abituarsi’ al contatto con il palo. Migliora la coordinazione, si bruciano calorie. E poi, fattore da non sottovalutare, aumentano la percezione e la conoscenza di sé. Una ragazza o una donna che pratica pole dance, riesce a sentirsi più sensuale, sexy e sicura del proprio corpo, ha più coscienza e controllo dei propri movimenti. Alle prime lezioni magari si prova imbarazzo e vedo le alunne arrivare in pantaloni lunghi e mezze maniche, si ha più pudore e non si mostrano volentieri quei presunti difettucci che invece abbiamo tutte, ma proprio tutte – prosegue l’insegnante, lanciando un messaggio positivo di body positivity -. Pertanto è di uso comune non allenarsi a luce ‘sparata’…ben presto però ci si rende conto che l’abbigliamento, per forza di cose, deve essere molto ridotto. Top e culotte sono perfette per permettere l’aderenza al palo altrimenti diventa impossibile poter completare esercizi ed evoluzioni. La pelle, asciutta e detersa (mai usare creme e oli prima della lezione!), è la chiave per agganciarsi, produrre figure e acrobazie. Dopo poco ci si rende anche conto che ogni corpo è bello, che siamo tutte diverse ma tutte perfette nelle nostre imperfezioni, e sale l’autostima, si valorizza la femminilità, combattiamo lo stress quotidiano…insomma, è uno sport che fa bene al fisico e alla mente, permettendoci di capire che siamo capaci di fare cose che mai avremmo pensato prima. E poi è molto divertente!”.



Un allenamento intenso e completo…è per tutte?
“Il corpo cambia molto e con gli allenamenti si possono vedere risultati già nei primi mesi, assieme alla percezione e all’implemento dell’autostima che ci fanno vedere in modo nuovo. Il fisico si scolpisce e contemporaneamente si diventa più resistenti. Il training è già molto completo, poi ovviamente dipende dai risultati che si vogliono raggiungere, se è il caso di integrarlo anche con lavoro in palestra con pesi e funzionale. Io amo dire che ogni altro sport, e soprattutto ogni tipologia di danza, possono essere fonte di ispirazione per creare il proprio stile di pole dance. Può influenzarci la danza urbana piuttosto che la classica, la break dance, l’hip pop, quella caraibica ecc. Ogni movimento può essere integrato per costruirci il nostro personale stile – continua la ballerina -. Ad esempio, io vengo da tutto altro mondo. Ho praticato altri sport fin dall’adolescenza, poi il colpo di fulmine per la pole dance. Appena ho iniziato, avendo molta forza fisica, mi riusciva più facile rispetto ad altre ragazze fare figure di forza e la cosa mi ha gasata. Successivamente, ho compreso che mi mancava realizzarmi in modo più completo, così negli anni ho amato tanto anche lavorare sulla parte danzata, lo stile, l’espressività, la sensualità, per completare un’arte che altrimenti sarebbe rimasta a metà. Ciò che fa la differenza sta nella testa. Per questo affermo, a differenza di molte colleghe, che la pole dance non è per tutte. E non parlo di età – ad esempio ci sono ultrasettantenni che praticano agonistica -, di peso, di condizione di partenza, purché non si abbiano patologie gravi per cui medici e specialisti ne sconsiglino la pratica. Perché la pole dance può essere imparata sia con qualche chilo di più o meno, sia a 13 che a 60 anni, sia che tu sia una ginnasta, una ballerina o che tu non abbia mai fatto nulla più che una passeggiata. Ma parlo di condizione mentale. Si deve essere disposte ad un po’ di sacrificio, ad avere costanza, altrimenti è impensabile che arrivino dei risultati. Questo nella pole dance come in tutte le altre aree sportive, a mio avviso”.
Uno sport riconosciuto a livello mondiale
Oggi, una volta messi da parte i pregiudizi di un tempo, la pole dance è riconosciuta come sport competitivo a livello globale e, come abbiamo visto, è sinonimo di forza, resistenza, fitness ed espressività. I migliori ballerini di pole dance competono regolarmente in gare internazionali. Ovviamente parliamo della tipologia più sportiva di questa danza perché esistono almeno tre stili identificative: la Pole Sport, con una parte predominante di ginnastica. la Pole Art, più espressiva e coreografica. Infine la Pole Exotic, più sensuale e non per questo meno impegnativa…per ogni donna c’è uno stile! E ognuna di noi, come dicevo anche prima, può personalizzarlo con il proprio bagaglio. Per questo dico alle donne incuriosite di venire a testare personalmente: con un po’ di impegno tutto ciò che vedono e pensano sia irraggiungibile, dai volteggi, alle combinazioni più spettacolari, diventerà più vicino di quanto si pensi. Come insegnante non c’è soddisfazione migliore che leggere negli occhi delle alunne la felice incredulità quando già alla prima lezione riescono a svolgere qualcosa di mai fatto prima…Provare per credere”.



Conosciamo Laura Caparrelli
Laura è una professionista, una ballerina che ha conseguito il Diploma Nazionale nel settore Ginnastica Acrobatica, specialità Pole Dance e poi Pole Exotic, è certificata con il metodo X-Pert con attestato riconosciuto dal CONI, ha preso parte e continua a frequentare moltissimi workshop per un costante aggiornamento.
“Mi sono avvicinata alla pole dance con tanta curiosità e grazie alla mia prima insegnante è diventata una professione. Mi sono certificata e con lei ho iniziato a dare le prime lezioni per poi svolgere un percorso ben preciso, facendo esperienza in diverse scuole e palestre del territorio. Il mio obiettivo non è stato mai competere bensì diffondere la disciplina e farne innamorare come è successo a me. Punto a continuare nell’insegnamento e ad esibirmi per far conoscere sempre più questo sport. A tal proposito, tra le avventure che più mi rendono orgogliosa, è stata proprio la chiamata del format ‘Destinazione ’90’, uno show itinerante che porta nelle varie piazze d’Italia sonorità e atmosfere di decenni passati. Sono ad ora l’unica pole dancer a lavorare in questo genere di eventi e mi sento fortunata ad essere ambasciatrice di una disciplina che porta con sé messaggi così positivi. Sotto il profilo delle lezioni, sono molto soddisfatta delle richieste che mi arrivano: stiamo infatti incrementando il numero di corsi e le partecipanti sono entusiaste. Vedo in loro tanta voglia di superare i propri limiti e quando mi dicono che gli trasmetto forza, passione e curiosità, che si impegnano per riuscire in un trick, che ritentano quando non gli viene…beh, per me è la più bella dimostrazione e io sono grata a loro e a chi fino ad oggi mi ha dato e mi dà l’opportunità di trasformare questo amore nella mia professione. Per il futuro sono sicura che arriveranno ancora nuove sfide, cosa che non mi spaventano di certo: adesso partirò anche con un corso di Floorwork, coreografie e movimenti acrobatici di danza eseguiti a terra. Il floorwork è largamente utilizzato nel ballo moderno, in diversi stili ed è anche consigliabile per chi pratica pole dance. Sono carica!”, conclude Laura Caparrelli, i cui corsi sono in esclusiva a Sora.