Pompeo annuncia la candidatura: “Non è di apparato, è del territorio”

Una folla entusiasta e un tifo da stadio hanno fatto da cornice al brindisi di Antonio Pompeo per la corsa alle regionali

“Lo abbiamo dimostrato in tutti questi anni in cui abbiamo governato insieme una città e l’intero territorio provinciale: la nostra forza parte dal basso. E ora ci candidiamo per vincere”.

Una carica di adrenalina, una folla entusiasta e un tifo da stadio hanno fatto da cornice, ieri pomeriggio, al brindisi di Antonio Pompeo che, all’hotel Bassetto di Ferentino, ha annunciato ufficialmente la sua discesa in campo per le prossime elezioni regionali. Supportato da numerosissimi amministratori che lo hanno affiancato davanti alla platea delle grandi occasioni, Pompeo ha rivendicato i tanti e grandi risultati raggiunti alla guida della Provincia, non risparmiando di sottolineare l’indiscusso lavoro per il territorio che ha portato l’ente di piazza Gramsci a riacquistare la propria dignità istituzionale e ad essere un modello italiano di gestione amministrativa virtuosa, responsabile e proiettata al futuro.

Da sinistra Terranova, Pompeo, Alfieri, Di Pucchio, Germani

Un esempio riconosciuto a livello nazionale dall’Upi e dall’Università di Perugia e ora diventato un vero e proprio ‘apripista’ per le altre province italiane. Affiancato dalla consigliera provinciale e comunale di Isola del Liri Antonella Di Pucchio, dal sindaco di Paliano Domenico Alfieri, dal sindaco di Arce Luigi Germani, dal consigliere comunale di Cassino Edilio Terranova – in rappresentanza del sindaco Enzo Salera, assente per impegni nella sua città – e da tantissimi rappresentanti delle realtà locali, Pompeo ha rivendicato la continua dedizione al territorio, da cui nasce la sua nuova sfida: portare un modello amministrativo vincente all’interno della Regione Lazio.

Il discorso di Pompeo

“Parlare di discontinuità con un passato che ha restituito centralità alla Provincia di Frosinone, accreditandola come modello per le altre province italiane – ha esordito Pompeo – significa essere completamente miopi e scollati da una realtà riconosciuta a tutti i livelli amministrativi. Dalla cabina di regia del Pnrr agli oltre 80 milioni di finanziamenti ottenuti per le scuole, dalla viabilità agli oltre 16 milioni di euro di bandi per l’ambiente, passando per la cultura e i progetti per il sociale: tutto questo, inclusa la modifica del Testo Unico degli Enti Locali che oggi è sul tavolo del Governo, è stato reso possibile anche grazie al lavoro del sottoscritto. Un lavoro – ha ribadito interrotto più volte da applausi scroscianti di una sala stracolma – che non solo non può essere cancellato o vanificato ma che va continuato e completato ad un livello più alto delle istituzioni”.

La folla all’hotel Bassetto

“È per questo, e perché il territorio ne ha bisogno, che da qui annuncio la mia candidatura alla Regione Lazio, insieme a quella di una donna determinata, concreta e entusiasta come Maria Concetta Tamburrini di Cassino. Ma voglio chiarire anche quello che è sempre stato il mio obiettivo: rappresentare il territorio anche oltre i confini del Partito Democratico. Il nostro è un partito che oggi non riesce più ad ascoltare la gente, le persone comuni, il cittadino. Una battaglia che io, in prima persona, farò dall’interno, con la stessa faccia che ho sempre messo in tutto quello che ho fatto in questi anni, e con la forza di un territorio che ha dimostrato di avermi apprezzato”.

“Da questa città – ha continuato Pompeo – ho scoperto l’amore per la politica, per un progetto che oltrepassa i confini del partito e che vede al centro l’intera provincia, ma non posso tollerare coloro che parlano di ‘buttarla giù’ quasi fosse un fortino da espugnare: questo non accadrà perché saranno i cittadini, con il loro voto, a decidere le sorti e il futuro della nostra città. Come i candidati devono essere liberi di accettare le sfide elettorali, così i cittadini devono essere liberi di esprimere il proprio consenso: noi non vogliamo rappresentare i potenti di turno ma coloro che intendono la politica come uno strumento al servizio del cittadino. Solo così – ha concluso prima del brindisi finale – potremo cambiare le cose e io sono sicuro che lo faremo insieme perché la mia non è una candidatura di apparato: è la candidatura della gente, del popolo e di un intero territorio che vuole essere ascoltato e rappresentato. E allora andiamo a vincere!”.

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