“Progetto Tobia” per i pazienti con disabilità intellettiva grave, Savo: “Modello virtuoso”

"Un sistema che basandosi sulle tre A di Accoglienza, Assistenza e Accompagnamento, permette la presa in carico del paziente a 360 gradi"

La presidente della Commissione regionale Sanità e consigliera regionale del gruppo di Fratelli d’Italia, Alessia Savo, ha partecipato, nell’Aula Magna ‘Agazio Menniti’ dell’ospedale San Camillo di Roma, all’incontro conclusivo del percorso di formazione relativo allo sviluppo della Rete Tobia-Dama per persone con disabilità. Si tratta, nel dettaglio, della tappa finale di un progetto iniziato nell’Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini, per garantire il diritto alla salute e l’accesso alle cure a persone con disabilità intellettiva grave, ‘non collaboranti’ o ‘difficili’.

Il servizio Tobia – Tobia è acronimo di Team Operativo Bisogni Individuali Assistenziali – oggi è un modello virtuoso che sarà replicato in 16 strutture ospedaliere della Regione Lazio e che è tra gli obiettivi strategici anche della Asl di Frosinone.

“Grazie all’adozione delle linee d’indirizzo regionali, scaturite dalla legge regionale 5/2021 dell’allora membro della Commissione Sanità, Chiara Colosimo, oggi deputata FdI, in materia di disposizioni per l’istituzione e la promozione di un percorso a elevata integrazione sociosanitaria in favore di persone con disabilità cognitiva e relazionale – sono le parole della presidente della Commissione regionale Sanità, Alessia Savo, intervenuta nel corso dell’incontro – questo strumento sarà presente in tutte le aziende ospedaliere del Lazio, nei presidi, nei policlinici universitari e negli istituti di ricovero e cura. In ogni luogo sarà replicata l’esperienza, prevedendo un’equipe sociosanitaria multiprofessionale che farà da raccordo tra la persona con disabilità, la famiglia, la medicina territoriale e i servizi specialistici”.

“Un sistema che, – spiega la presidente Savo – basandosi sulle tre A di Accoglienza, Assistenza e Accompagnamento, permette la presa in carico del paziente a 360 gradi, dalla prevenzione alla diagnostica sino agli aspetti clinico-assistenziali. La persona disabile verrà accolta nella struttura ospedaliera, dopo aver espresso le proprie necessità ed esigenze, affidate al team Tobia che ne provvederà a creare un percorso individuale. Una metodologia, quella che cura e si prende cura, che trova piena attuazione in un progetto che sostengo convintamente, insieme all’assessore all’Inclusione sociale e Servizi alla persona Massimiliano Maselli. Vedere oggi riuniti qui ospedali e strutture sanitarie del Lazio che renderanno Tobia una realtà virtuosa in tutta la nostra regione, compreso il territorio della mia provincia, è certamente un motivo di orgoglio nell’azione di garantire il diritto alla salute a partire dai più fragili e vulnerabili”.

“Ora – conclude la Savo – è necessario diffondere il servizio, peraltro insignito del Premio Welfare Oggi 2023, e costruire una cabina di regia e di coordinamento che sostenga, supporti e aiuti a sviluppare un accesso facilitato alle cure sanitarie per chi è più in difficoltà. Ringrazio, infine, il direttore della Asl San Camillo Forlanini, dottor Narciso Mostarda, e il coordinatore del gruppo Tobia, il dottor Stefano Capparucci, per aver portato a compimento un progetto che rende la nostra una sanità migliore e massimamente inclusiva”.

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