‘Quarta Repubblica’, Marzi respinge le accuse e passa al contrattacco

Chiamato in causa per una serie di incarichi, il legale annuncia azioni contro coloro che stanno agendo per scopi politici

“La puntata del Porro mi ha colto nel sonno interrotto da telefonate di amici che mi hanno riferito come sia stato speso il mio nome”. A parlare è l”avvocato Domenico Marzi, due volte sindaco di Frosinone, chiamato in causa nel corso della puntata di Quarta Repubblica, andata in onda nella serata di ieri.

“Non lascerò correre – evidenzia – anzi mi divertirò per conclamare come Porro possa avere avuto notizie alterate che mi riguardano”. Per Marzi dietro tale reportage c’è la mano di qualche esponente di centrodestra, impegnato nella campagna elettorale per il rinnovo del parlamento.

“Negli anni scorsi – prosegue il legale – ho avuto qualche incarico dalla Asl, ma in misura molto minore di altri colleghi e non credo ascrivibili a tessere bensì a professionalità sempre profusa con impegno. Dalla Regione nessun incarico, anzi! Anni orsono – prosegue Marzi – rinunciai a una consulenza in materia ambientale, perché qualche irrequieto sostenne l’incompatibilità con il mio ruolo di difensore di fiducia del presidente della Saf dell’epoca. Fu così che rinunciai a un incentivo che sarebbe stato remunerato in maniera ben superiore rispetto a quello scaturito da una nomina fiduciaria del presidente della Saf. Ho avuto anche due incarichi da Lazio Crea. I entrambi , vinti i giudizi, le spese sono state poste a carico dei soccombenti”.

“Ho, invece, verificato come molti anni orsono il presidente Marrazzo – ha concluso – conferì a un futuro parlamentare ciociaro un incarico non professionale che rese allo stesso circa duecentomila euro in 4 anni. Ovviamente sono in possesso di tutta la documentazione a sostegno di quanto asserito! Io, dalla politica , non ho mai avuto nulla! E questa storia porterà Porro ed il suo programma davanti il tribunale civile”.

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