Lunedì 20 novembre verrà ravviato l’impianto della Reno De Medici finalizzato al trattamento delle acque meteoriche, per poi convogliarle al depuratore consortile gestito da AeA. A renderlo noto è stata l’azienda che ha inteso così rispettare i parametri dettati dal Gip del tribunale di Cassino, Alessandra Casinelli e come evidenziato dalla relazione consegnata in Procura dall’ingegnere ambientale, Carlo Kusturin, incaricato dal magistrato titolare dell’indagine, il sostituto procuratore Maria Beatrice Siravo.
La cartiera è ferma dallo scorso mese di luglio, da quando cioè sono scattati i sigilli da parte dei carabinieri forestali del Nipaf. L’azienda in questi mesi ha attuato i lavori di adeguamento. Si attende ora che la regione Lazio, settore ambiente, si pronunci sul rilascio dell’Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale), strumento necessario allo smaltimento dei fanghi.