Reno De Medici, l’azienda chiarisce: “I fanghi primari non sono rifiuti”

Villa Santa Lucia - RDM Group: “Fanghi primari essenziali per il ciclo di produzione. Sbagliato considerarli rifiuti”

Villa Santa Lucia – Cartiera Reno De Medici a rischio chiusura, in una nota la RDM Group, azienda leader nella produzione del cartoncino riciclato, chiarisce che i fanghi primari del ciclo di produzione non possono essere considerati rifiuto. Un materiale, infatti, si classifica tale quando vi è la volontà di disfarsene e, dunque, viene allontanato dal sito produttivo. 

“I fanghi sono materiali che possono – e devono – essere riutilizzati nel ciclo produttivo. Allontanarli dallo stabilimento significherebbe perdere un’importante un’opportunità di riciclo, disperdendo un’alta percentuale di fibra utile e arrecando un serio danno all’ambiente circostante per via dei trattamenti chimico-fisici necessari allo smaltimento e delle operazioni di trasporto. Questa scelta porterebbe, inoltre, a una perdita di materia prima, con un impatto negativo sull’efficienza e sui costi di produzione e quindi sulla capacità di competere sui mercati”.

“D’altra parte, in tutte le cartiere italiane con ciclo produttivo e prodotti analoghi o simili a RDM, i fanghi non sono considerati rifiuti e sono riutilizzati in produzione senza alcuna prescrizione. Questo anche grazie alle norme europee in materia che definiscono in modo chiaro e univoco questa prassi secondo il principio del massimo riutilizzo di materia da destinare al riciclo, laddove possibile industrialmente e compatibile con il prodotto. Sotto questo profilo, esistono le cosiddette “BAT” (Best Available Technology) specifiche di settore che insieme alle normative di riferimento italiane ed europee definiscono come trattare questi materiali per il caso specifico dell’industria cartaria di riciclo. Tutte le cartiere italiane per l’industria dell’imballaggio, come detto, seguono queste linee guida e riutilizzano tali fibre nel processo produttivo.

RDM Group, infine, precisa che il riutilizzo dei fanghi non comprometterebbe in alcun modo la qualità dello scarico refluo nel depuratore consortile. L’impianto, infatti, ha dimostrato di essere in grado di funzionare nel pieno rispetto dei nuovi parametri applicati, in quanto il riutilizzo dei fanghi in produzione non ha alcuna relazione con le prestazioni del processo di depurazione delle acque”.

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