Risorsa Mare Palermo, Acampora lancia la sfida dell’economia del mare 5.0

Il Presidente Acampora: “Soddisfatto per l’approvazione del Regolamento di attuazione del codice della nautica da diporto"

“Questo appuntamento e il Summit Blue Forum di Gaeta rappresentano i due momenti strategici principali nel panorama nazionale per confrontarsi sull’andamento della pianificazione che il Governo sta mettendo in campo per l’Economia del Mare del nostro Paese. Voglio ringraziare il Ministro Nello Musumeci, per il grande lavoro che sta portando avanti e perché da subito ha riconosciuto l’importante ruolo del Sistema camerale e di Assonautica Italiana, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il Ministro Salvini, il Ministro Adolfo Urso e l’intero Governo per aver rimesso al centro l’orgoglio marittimo della nostra nazione”. – Ha aperto così il suo intervento al Forum “Risorsa Mare” in corso al Marina Convention Center di Palermo, il Presidente di Assonautica Italiana, Si.Camera e Camera di Commercio Frosinone Latina, Giovanni Acampora.  

Alla tavola rotonda “L’industria italiana del Mare”, moderata da Antonello Pinareo, è intervenuto con un video messaggio il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Il confronto ha visto protagonisti, oltre al Presidente Acampora e al Ministro Nello Musumeci, Alberto Rossi, Segretario Generale Assarmatori; Luca Sisto, Direttore Generale Confitarma e Lorenzo Matacena, AD del Gruppo Caronte & Tourist.

Ringrazio anche il Gruppo Ambrosetti, con cui è stato un piacere lavorare congiuntamente alla stesura del documento strategico di programmazione, grazie all’importante contributo dell’Osservatorio Nazionale sull’Economia del Mare – Ossermare, anche questo espressione del Sistema camerale. Ossermare da anni realizza con il Centro studi Tagliacarne di Unioncamere il Rapporto nazionale sull’Economia del Mare, che quest’anno è giunto alla XII edizione e che è il documento di riferimento per il “Sistema mare” del nostro Paese il cui perimetro di attività è misurato in tutte le sue dimensioni. L’Economia Blu nel nostro Paese vale 178 miliardi di euro tra componente diretta e indiretta e rappresenta il 10,2% del valore aggiunto dell’intera economia nazionale.  Sono 1 milione gli addetti che lavorano in ben 228 mila imprese. Nel coordinamento strategico nazionale Assonautica ricopre un ruolo istituzionale, centrale nell’Economia del Mare, di interconnessione, per raccogliere le istanze e le esigenze delle imprese e portarle nei tavoli opportuni. Un raccordo che ha l’obiettivo di facilitare e semplificare i processi e di osservare e studiare i fenomeni, trovare soluzioni e identificare nuove strategie e progetti di sviluppo per promuovere l’Economia blu in ogni sede nazionale, europea e internazionale, avvalendosi anche di Unioncamere Europa e Assocamerestero. – Ha proseguito nel suo intervento il Presidente Acampora. – Con l’Osservatorio Nazionale sull’Economia del Mare e con il Centro Studi delle Camere di Commercio Tagliacarne, Assonautica ha fatto conoscere, attraverso i loro studi e Rapporti, il vero valore della Blue Economy nazionale contribuendo anche con questi dati a definire le varie proposte di legge per avere un Ministero del Mare, come anche un Piano del Mare. Con il Blue forum Italia Network, raccogliendo per primi la comunicazione 240 Final della Commissione Europea del 17 maggio 2021, Assonautica, insieme alla Azienda Speciale Informare della Camera di Commercio di Frosinone Latina, contribuisce a riunire tutta l’Economia del Mare nazionale, cioè “Gli Utenti del Mare Italiani”, per poter agire tutti insieme sulle politiche nazionali e euro-mediterranee.

Una visione unica per l’Economia del Mare italiana

“Quello che serve – ha proseguito Acampora – è una visione unica. Oggi il nostro Paese ha deciso che l’Economia del Mare è una filiera strategica e prioritaria, e tutti insieme dobbiamo affrontare questo cambiamento epocale in cui è indispensabile un nuovo dialogo sui target e sulle risorse economiche da mettere in campo per raggiungerli. Avere Raffaele Fitto Vicepresidente esecutivo alla Commissione europea per la Coesione e le riforme è un grande successo dell’Italia e del Governo, anche perché tra i ruoli a lui riconosciuti da Ursula von der Leyen è stato inserito il lavoro di promozione di un’economia blu competitiva e sostenibile in stretto coordinamento con i Commissari competenti. L’Europa ci dice che dobbiamo “essere più semplici e veloci” e l’Italia se vuole può guidare questo processo. Dobbiamo garantire la riduzione degli oneri amministrativi e la semplificazione della legislazione. Con la nuova Commissione dovremo contribuire a ridurre gli obblighi di comunicazione di almeno il 25% e per le PMI rapidamente di almeno il 35%. Per dare sempre più forza ad una “Visione Unica dell’Economia del Mare” dobbiamo superare le barriere che ancora oggi esistono, evitando un approccio parcellizzato che guarda solo ai singoli settori.

Regolamento di attuazione del codice della nautica da diporto: Assonautica vince la scommessa

Il Regolamento di attuazione del codice della nautica da diporto, appena approvato dal Ministro Salvini, che ha recepito tutte le istanze di Assonautica Italiana sulla semplificazione e sulla nautica sociale, sicuramente rappresenta un importante passo avanti verso la semplificazione, ha richiesto ben 4 anni di lavoro ed è stato firmato da ben 14 Ministri. Quando guardiamo a temi come la semplificazione, la digitalizzazione e la sburocratizzazione dobbiamo pensare in modo unico, attraverso strumenti armonici e integrati che possano essere utili alle imprese e aumentare la competitività dell’intero Paese. Oggi esistono in alcuni settori degli sportelli telematici, ma agiscono in maniera esclusivamente settoriale. Ma non si può non pensare di dover dotare la nostra Nazione di uno Sportello Unico Nazionale sull’Economia del Mare. Dal Blue Forum di Gaeta abbiamo lanciato questa proposta, consegnata anche al Mimit; come esperto l’ho sottoposta anche all’attenzione della Struttura di Missione, oggi Dipartimento, per la definizione del collegato della Blue Economy che sta stilando. Per quanto riguarda le priorità, i temi fondamentali sono: green deal, ricerca e innovazione”.

Industria e green deal

Sappiamo che gli obiettivi del green deal sono molto ambiziosi e che il rischio più grande è di perdere intere filiere se non si stabilisce una rotta percorribile. Serve una mobilitazione di risorse senza precedenti in Europa e nel nostro Paese per mettere le imprese in condizione di affrontare le necessarie transizioni in materia di energia, ambiente e digitalizzazione. La transizione ecologica sta creando molti punti di discontinuità, ma può offrire delle opportunità. Occorre ragionare su un orizzonte temporale di medio-lungo periodo, perché l’industria armatoriale sta affrontando un cambio di paradigma che impone una forte accelerazione verso le nuove frontiere tecnologiche”.

Economia del Mare 5.0

Da Palermo il Presidente Acampora ha poi lanciato una sfida: “Il settore industriale è in continua trasformazione e la spinta di Industria 5.0 consentirà di cavalcare sempre di più l’innovazione. Oggi, voglio lanciare una grande sfida: “Economia del Mare 5.0”. Per essere coerenti con il giusto approccio di sistema, dove il Mare ha la forza di rappresentarsi in modo unico e competitivo con il suo sistema imprenditoriale. Occorre guardare alle prospettive future con un orizzonte temporale di più ampio respiro”.

Il “Sistema Mare” cresce più dell’intera economia del nostro Paese e questo dimostra che ha enormi potenzialità e che può fare molto di più. L’ambizione più grande del Piano del Mare è proprio nella sua visione d’insieme, che merita di essere sostenuta e noi continueremo ad essere in prima linea per dare attuazione alle strategie che sono ampiamente declinate nel documento” – Ha concluso Acampora.

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