La Regione Lazio ha provveduto a revocare il patrocinio alla manifestazione denominata “Roma Pride 2023”. La decisione si è resa necessaria e inevitabile a seguito delle affermazioni, dei toni e dei propositi contenuti nel manifesto dell’evento intitolato “Queeresistenza”, consultabile pubblicamente sul sito della kermesse. Tali affermazioni violano le condizioni esplicitamente richieste per la concessione del patrocinio precedentemente accordato in buona fede da parte di Regione Lazio. In particolare, il testo viola le condizioni di rispetto esplicitamente richieste nei confronti delle sensibilità dei cittadini del Lazio e rivendica l’imposizione della legalizzazione di azioni illegali e vietate dall’ordinamento italiano.
La firma istituzionale della Regione Lazio non può, né potrà mai, essere utilizzata a sostegno di manifestazioni volte a promuovere comportamenti illegali, con specifico riferimento alla pratica del cosiddetto utero in affitto. E ciò anche alla luce di quanto dichiarato da Mario Colamarino, presidente del Circolo Mario Mieli e portavoce del Roma Pride. Si esprime altresì rammarico per il fatto che il patrocinio, concesso in buona fede da Regione Lazio, sia stato strumentalizzato. Quanto avvenuto rappresenta un’occasione persa per costruire un dialogo maturo e scevro da ogni ideologia – fortemente voluto e sentito da questa Amministrazione – per promuovere una reale inclusione e combattere ogni forma di stigma e discriminazione. La Giunta del Lazio ribadisce il proprio impegno sui diritti civili, come dimostra, del resto, l’operato pluriennale del Presidente Francesco Rocca su temi fondamentali che però nulla hanno a che vedere con la maternità surrogata. – Così in una nota la Regione Lazio ha comunicato la sua decisione. E subito si sono scatenate le polemiche politiche. C’è chi sostiene la legittimità del provvedimento e chi, invece, critica aspramente la decisione.
L’intervento di Fantini
“La revoca del patrocinio della Regione Lazio al Pride di Roma rappresenta un clamoroso passo indietro sul terreno dei diritti civili. Con una motivazione strumentale e pretestuosa si tenta di ostacolare una manifestazione storica e di mettere il bavaglio ad un’intera comunità. Sabato, come Federazione provinciale del Partito democratico di Frosinone, saremo orgogliosamente presenti a Roma”. Così in una nota Luca Fantini, segretario provinciale del Pd di Frosinone.
Sara Battisti: “Noi ci saremo”
“Noi invece ci saremo”. Così sulla sua pagina Facebook la consigliera regionale Pd, Sara Battisti in merito alla decisione della Giunta Regionale del Lazio sulla revoca del patrocinio al Roma Pride. “È un fatto molto grave – prosegue- soprattutto per la banalità delle argomentazioni sostenute da Rocca e dalla giunta di destra per provare a giustificare questa scelta. È un messaggio oltremodo discriminatorio e che sancisce come questa destra voglia limitare le libertà individuali. Sappiamo chi siete e non abbiamo paura, per questo travolgeremo Roma di colori, allegria, amore”.
L’onorevole Rossi: “Narrazione mistificatoria della sinistra”
L’onorevole Maria Veronica Rossi, deputato della Lega al Parlamento europeo interviene così sulla vicenda: “Puntuale come un orologio svizzero, ancora una volta dobbiamo sorbirci il pianto isterico di una certa sinistra che, in preda a una sorta di disturbo paranoide, continua a vivere tutto ciò che è altro da sé come ostile, pericoloso, e guarda tutte le situazioni con diffidenza e sospettosità, pretendendo, al contempo, che le proprie idee e convinzioni non vengano mai messe in discussione. La revoca da parte della Regione Lazio del patrocinio al prossimo “Roma Pride” è una scelta più che legittima. La sinistra, come al solito priva di argomenti e di contenuti, la butta in caciara, propina la solita narrazione mistificatoria e agita un inesistente spettro di negazione di diritti. State sereni: i diritti civili e le libertà sociali non sono sotto attacco da parte di alcuno. Il diritto costituzionale a manifestare le proprie idee è perfettamente garantito, né, tantomeno, la Regione Lazio ha mai pensato di metterlo in discussione. E’ emersa soltanto, in queste ore, una questione di opportunità sul dare il proprio imprimatur a una manifestazione che propaganda e fa proprie alcune pratiche, come quella dell’utero in affitto, che nel nostro Paese non sono consentite. La concessione di un patrocinio è un’opportunità non un meccanismo automatico, per cui bene ha fatto Rocca, esercitando una facoltà discrezionale legittima e riconosciuta, a revocare il patrocinio da parte dell’ente che rappresenta. Resta, davvero, molto indigesto sorbirci il solito e retorico pistolotto perbenista da parte di una sinistra ormai alla canna del gas, in caduta libera e inarrestabile nei consensi, che, dai proverbiali costosissimi divani Chesterfield, tra una coppa di champagne e un’ostrica, vede fantasmi ovunque, inventando fantomatiche e inesistenti limitazioni di libertà. Sulla questione dell’utero in affitto la penso come Matteo Salvini: no, grazie. Gli esperimenti di eugenetica pensavo fossero stati archiviati assieme a esperienze buie della storia, e, invece, scopro oggi di essermi sbagliata”.