Home Cronaca Rubano dalla lapide del nonno, l’amaro sfogo della nipote

Rubano dalla lapide del nonno, l’amaro sfogo della nipote

Un bouquet rubato dalla lapide del nonno: "Vi permettete di oltraggiare così tutto creando ancora più dolore di quanto già ce ne sia"

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Sora – Continua l’odioso fenomeno dei furti all’interno del cimitero. Negli ultimi mesi si sono moltiplicati gli sfoghi dei familiari dei defunti che denunciano sparizioni di oggetti dalle lapidi. Cornici con foto, peluche, libri, rosari. Oggetti dal valore economico irrisorio ma che hanno un grande valore affettivo per i familiari che li depongono in memoria dei loro cari che non ci sono più. Quanto male può fare arrivare davanti alla tomba di un genitore, di un nonno, di un figlio, di un fratello e non trovare più quell’oggetto simbolico che si era lasciato lì solo qualche giorno prima?

Un quesito che forse chi va sulle lapidi per accaparrarsi qualunque oggetto non si pone. L’ultimo episodio è stato denunciato nella mattinata sui social da una ragazza. Suo nonno è venuto a mancare il 21 aprile scorso, esattamente 5 mesi fa. I genitori della ragazza, ieri, in occasione del loro 25esimo anniversario di matrimonio, hanno deposto il loro bouquet sulla lapide nel cimitero della città volsca. Oggi l’amara scoperta, il bouquet è sparito. Portato via da chissà chi.

“Di solito non faccio mai post del genere – scrive la ragazza – ma è giusto che la gente sappia. Ieri i miei genitori hanno portato il loro bouquet dei 25 anni di matrimonio sulla lapide di mio nonno, oggi, 5 mesi esatti dalla sua morte, scopriamo che il bouquet è stato rubato. Gesto più schifoso e ignobile non potevate fare. Non sapete quanto amore c’è dietro questi piccoli gesti e voi che fate? Vi permettete di oltraggiare così il tutto creando ancora più dolore di quanto già ce ne sia. Fate schifo, mi fate solo pena”.

Un amaro e comprensibile sfogo. Gesti vili, incivili e vergognosi che sistematicamente si ripetono. Il rispetto per i defunti dovrebbe essere uno dei capisaldi di una società evoluta. Ma, evidentemente, qui più di qualcuno dovrebbe tornare a vivere nelle caverne.

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