Sanità Lazio, la salute mentale al centro

D'Amato: "La Regione modello nel contrasto alla pandemia. La salute mentale è fondamentale per costruire una società più coesa e più forte"

“La salute mentale è una priorità per la Regione Lazio, fondamentale per costruire una società più coesa e più forte. È un periodo di grande incertezza e solitudine, paragonabile a poche altre epoche storiche”. – Lo afferma in una nota l’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato.

“Il workshop di questa mattina “Benessere a scuola: la salute mentale degli studenti. I risultati di un programma pilota” esprime la sensibilità della Asl Roma 5 per le iniziative di prevenzione e salute mentale. Il Covid-19 ci ha imposto di lavorare insieme e per questo ringrazio la comunità scolastica per l’impegno enorme messo in campo in questi anni. Abbiamo lavorato a stretto contatto, non è stato facile riconoscerci, dialogare, ma, ad oggi, credo che sia stato molto proficuo.

Gli elementi di fondo su cui lavorare devono essere il rafforzamento della coesione sociale del sistema paese per ridurre le disuguaglianze di accesso ai servizi, l’attività di prevenzione per intercettare precocemente gli esordi sui più giovani, e lavorare attraverso un modello multidisciplinare, che ci permetterà di affrontare il tema della salute mentale su più fronti. Sono mesi che questa questione è al centro del nostro impegno, e dovrà esserlo sempre di più. Erano anni che non venivano svolti concorsi pubblici per reclutare psicologi e neuropsichiatri e attualmente sono 220 i reclutamenti fatti, un numero importante a livello regionale.

Sono in fase di avvio anche altre iniziative, tra le quali “AiutaMente” un intervento fortemente voluto dal Presidente Nicola Zingaretti che, con un finanziamento di 11 milioni, andrà a lavorare su tre livelli: sportello di ascolto nelle scuole; figure professionali in ogni distretto; sostegno alle famiglie attraverso il bonus ormai esteso anche a livello nazionale, del quale il Lazio è il primo finanziatore. La nostra Regione è stata un modello nel contrasto alla pandemia, in primis perché abbiamo lavorato facendo squadra e in secondo luogo per la velocità degli interventi: ora dobbiamo tradurre il nostro modello su questo tema così centrale per il nostro futuro, per fare in modo che la società che verrà possa avere solide basi sulle quali poggiarsi”. – Conclude la nota.

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