Arce – «Ecco come le istituzioni aiutano un connazionale: sono disperato, nessuno considera le mie esigenze, non sono più una persona. Non mi sento di avere ancora dei diritti, abbandonato a me stesso ad alla mia condizione, sicuramente lontana dalla decenza umana. La mia dignità viene calpestata ogni giorno». È lo sfogo di Domenico Fraioli, 46enne di Arce senza reddito e senza fissa dimora, il quale è in attesa che gli venga assegnato un alloggio ERP, di Edilizia Residenziale Pubblica, per cui è in lista già da diversi anni. Momentaneamente accasato in una sorta di “riparo di fortuna” assegnatogli dal Comune, un piccolo locale ricavato da vecchie cantine che non dispone di elettricità, senza riscaldamento, senza acqua, con problemi evidenti di infiltrazioni e muffa che, oltretutto, contrastano con le condizioni di salute già cagionevoli dell’uomo: invalido, con embolia polmonare, seguito dal CIM. A fine gennaio Domenico aveva chiesto di potersi lavare con acqua calda, era stato invitato ad andare presso la Camera Mortuaria del Cimitero Comunale di Arce ed utilizzare il lavello del luogo sacro, un ambiente austero, freddo, scomodo.
In questi ultimi giorni di pioggia incessante, ed in quelli che verranno, l’uomo è stato costretto a ripararsi sotto un ombrellone che gli è stato regalato e, per strada, cucina ciò che riesce su un braciere “arrangiato”, cercando di non farsi sopraffare dalla disperazione. «Di contro alla più totale indifferenza delle istituzioni c’è il buon cuore della gente: in molti hanno organizzato raccolte di alimenti, continuo a ricevere il sostegno di miei concittadini e di persone che nemmeno conosco. Io li ringrazio tutti, la loro vicinanza mi ha dato la forza per andare avanti, tante volte». Domenico, lo ricordiamo, si è rivolto in più occasioni anche al Prefetto Ernesto Liguori. Ha scritto una lettera al Presidente della Repubblica, al Difensore Civico in Regione dr. Marino Fardelli, a diverse trasmissioni che vanno in onda sulle reti nazionali, con tutta la documentazione relativa alla vicenda, non mancando di allegare dei documenti che, secondo lui, dimostrerebbero alcune incongruenze nell’assegnazione ed avanzamento relativi alla graduatoria degli alloggi ERP. «Non è facile trovare la forza ed il coraggio per affrontare queste giornate grame. Per le istituzioni sono un fantasma, nessuno mi ascolta, nessuno mi tutela».