‘Serena vive’ nel cuore di migliaia di persone: boom di presenze ad Arce per l’evento

Dodici ore di testimonianze e ricordi per tenere alta l'attenzione su una vicenda che da vent’anni tiene l'Italia con il fiato sospeso

‘Senso di Giustizia’ questa è stata la parola d’ordine, ieri ad Arce dove si è svolto, alla presenza di migliaia di persone, l’evento ‘Serena Vive’. Dodici ore di testimonianze, confronto, emozioni musicali e teatrali per rendere omaggio alla diciottenne nata e cresciuta in paese ed assassinata nel 2001.

Sul palco hanno preso la parola oltre che gli amici, i familiari e gli affetti più cari di Serera, anche un magistrato, la criminologa Roberta Bruzzone ed il medico legale Luisa Regimenti. E poi ancora i ricordi e le testimonianze di giornaliste e giornalisti come Angela Nicoletti e Vincenzo Caramadre. Tra il pubblico anche Alessandra Anzolin, inviata di Quarto Grado al processo in Corte d’Assise.

A dare un annuncio importate, che ha impreziosito la bellissima kermesse, è stata Luisa Regimenti che intervenendo dal palco ha spiegato che “Serena e la sua famiglia hanno diritto di ottenere giustizia ed avere finalmente delle risposte per sapere cosa sia accaduto. La ragazza è due volte vittima, di omicidio e di giustizia negata, perché in oltre vent’anni ancora non è stata messa la parola fine a questo terribile delitto. Per questo, ho portato il caso in Europa: la cittadina europea Serena Mollicone e la sua famiglia meritano che questo drammatico caso superi i confini del nostro Paese”.

Luisa Regimenti, medico legale di parte civile nel processo per la morte di Serena, ha deciso di presenziare alla manifestazione insieme alla criminologa Roberta Bruzzone ed all’associazione Rete europea delle donne, di cui la Regimenti è fondatrice e presidente onorario. 

“A Bruxelles – ha proseguito la Regimenti – ho organizzato il convegno ‘io e te siamo pari’, anche per affrontare il tema del delitto di Arce. Nel corso del processo, ho portato quegli elementi tecnico-scientifici che ritenevo andassero in una direzione univoca di colpevolezza, ma non sono stati considerati sufficienti dalla Corte d’Assise. Speriamo nell’appello”. A Bruxelles era intervenuta anche l’avvocato della famiglia Mollicone, Federica Nardoni, che attraverso una ricostruzione scientifica dell’omicidio aveva sottolineato come tutte le prove combaciassero. Una posizione sposata dal pubblico ministero Maria Beatrice Siravo, durante la sua requisitoria al processo, nel corso della quale aveva sottolineato “il ruolo attivo” degli imputati, responsabili a suo dire,  “Non solo della morte di Serena, ma di non averla soccorsa. Hanno agito – aveva sottolineato – in modo freddo e lucido, disinteressandosi della sua morte”. “Le centinaia di persone presenti ad Arce – ha concluso la Regimenti – dimostrano quanto sia ancora vivo il ricordo di Serena e la volontà di ottenere finalmente giustizia”.

L’evento ‘Serena Vive’ organizzato da un gruppo di giovani residenti in paese e coordinati da Gaia Fraioli, cugina di Serena e Luana Sofia, amica del cuore della diciottenne assassinata nel giugno del 2001, insieme al sindaco di Arce Luigi Germani, ha richiamato in paese per quasi 12 ore migliaia di persone che hanno ascoltato dibattiti, interventi ed esibizioni musicali. 

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