L’episodio si è verificato nella tarda mattinata di ieri, dopo le 11:30, su una delle strade immediatamente adiacenti al centro della cittadina volsca: una donna che aveva regolarmente parcheggiato, entro gli spazi previsti, è rimasta bloccata da un’altra auto posteggiata a pochissimi centimetri dinanzi a lei, senza che le venisse lasciato lo spazio di manovra necessario ad uscire. Nel momento in cui si era fermata con la sua automobile, la signora si era premurata di non invadere il saliscendi del box con passo carrabile, si era messa almeno 30 centimetri più in là. La stessa cortesia non è stata usata nei suoi riguardi però: infatti il veicolo sopraggiunto da lì a poco ha chiuso la vettura impedendole di andare via. “In ostaggio” per almeno 20 minuti nei quali la malcapitata ha provato a rintracciare la proprietaria del mezzo.
Sopraggiunta la signora “distratta”, si è giustificata asserendo di essere titolare del passo carrabile frontalmente a dove si era fermata ed, oltremodo, mostrava il tagliando per il trasporto disabili: proprio non ce l’ha fatta a capire, nella discussione con toni sempre pacati, che la titolarità di un passo carrabile ed il tagliando per disabili non attribuiscono, a nessuno, il diritto di creare un disagio agli altri. Avendo la strada libera, la signora “distratta” avrebbe potuto parcheggiare mezzo metro più avanti, non le sarebbe cambiato nulla: ciò avrebbe invece consentito all’antagonista di uscire dal parcheggio ed andare via. Alle considerazioni di quest’ultima, la signora “distratta” non ha mai chiesto scusa, nemmeno davanti ai possibili scenari avanzati per farla ragionare: «Se avessi avuto un’emergenza, se avessi dovuto raggiungere mio figlio a scuola o mia madre a casa per un’urgenza, non avrei potuto. Il tempo che lei mi ha fatto perdere, mi ha creato un danno economico perché il mio lavoro richiede assoluta tempestività. Se lei non lo capisce significa che la prossima volta si comporterà allo stesso modo, creando ancora disagi. Questo significa essere incivili».
A dette parole la donna “distratta” ha risposto, in maniera anche poco obiettiva, «Certo che lo rifaccio, perché così si comportano gli altri». La signora applica la legge del taglione, ignorando che quando si è adulti ci si dovrebbe comportare come tali, avendo forse raggiunto una maturità intellettuale che preveda il rispetto per gli altri. Quel che è peggio è che la reazione della donna “distratta” è ciò che si insegna ai propri figli, alle nuove generazioni: un fallimento totale. E poi, dinanzi a certi eventi, ci domandiamo dove siano le responsabilità? Chi manca di senso civico trascura di arrecare tanti disagi, non solamente individuali ma all’intera comunità. Basterebbe un po’ di buonsenso. L’evento riportato è interamente documentabile.