La stangata sui rifiuti, annunciata dal Presidente della Saf Fabio De Angelis, sembra aver dato il via ad una guerra politica senza esclusione di colpi. – LEGGI QUI – Una guerra che si consuma anche sul piano dell’informazione, poco trasparente. Un gioco-forza nel quale a rimetterci sono, come sempre, i cittadini. Non solo perché i soldi per il conguaglio saranno spillati dalle loro tasche. Ma perché, con tanta faziosità, sarà difficile per loro farsi un’idea su chi ha sbagliato e su chi avrebbe dovuto e potuto fare di più. Su chi oggi gioca a scaricabarile quando non ha mosso un dito nel momento in cui era nella posizione di poterlo fare. La questione, ormai da giorni, sembra essersi trasformata in un teatrino. Peccato che qualcuno non abbia ben chiaro che i contribuenti non siano marionette e che il burattinaio potrebbe esser presto smascherato. Tra i primi a voler recidere “i fili”, gli esponenti della Lega che replicano a De Angelis.
“Strategia Saf poco lucida e figlia di una formula consociativa che va superata”
“Sono paradossali le argomentazioni che utilizza il presidente della Saf per spiegare la stangata che sta per abbattersi sui cittadini della provincia di Frosinone e che sembrano non chiarire la problematica, ma essere funzionali solamente a partorire proposte a danno dei contribuenti”. – È quanto dichiarano i consiglieri provinciali della Lega Andrea Amata e Luca Zaccari, in replica a quanto evidenziato da Fabio De Angelis, presidente della Società Ambiante Frosinone.
“È troppo facile mettere in campo la soluzione prospettata dal presidente De Angelis: diluire negli anni le inefficienze di una gestione fallimentare che ha chiare responsabilità politiche e farla sanare dai contribuenti. Se così è, non sembra una strategia che possa qualificare al meglio la governance dell’azienda. Peraltro – aggiungono Amata e Zaccari – siamo al paradosso quando De Angelis suggerisce un percorso condiviso con il cda, in particolare con Mauro Buschini: superare le criticità con la collaborazione di coloro che hanno contribuito a provocarle. Dopo la soluzione di far pagare tutto ai cittadini, un’altra perla di strategia”.
“Ovvio, e lo sappiamo tutti, che spetta alla Regione Lazio stabilire la tariffa di conferimento in discarica, ma proprio il nuovo corso dell’amministrazione regionale inaugurato dal presidente Rocca non può essere condizionato da formule consociative che non tengono conto dell’esigenza di fare chiarezza nei riguardi dei cittadini. Quella chiarezza – concludono Amata e Zaccari – della quale necessita anche la Saf prima di chiedere ai cittadini un esborso milionario di soldi. Ci dica il presidente De Angelis: quanto costa la Saf ai contribuenti? A quanto ammontano e a chi sono affidati incarichi remunerati? A quanto ammontano le sponsorizzazioni che effettua l’azienda? Già questo un paradosso, nel momento in cui si aumentano le tariffe. Il primo segnale venga dato sotto questo punto di vista, sarebbe un buon punto di partenza per rivedere anche le altre soluzioni prospettate e ridare dignità e credibilità alla politica”.