Stabilimento chiuso da venerdì 18 aprile a lunedì 5 maggio: ombre sempre più lunghe sul sito Stellantis di Cassino. Che resta in assoluto il peggiore in Italia quanto a produzioni, con 36 giorni lavorati nei primi 4 mesi dell’anno. La multinazionale francese, in realtà, ferma per qualche giorno le attività anche a Melfi (Fiat 500X, Jeep Renegade, Jeep Compass. E da poco anche la Ds 8), e prolunga la cassa integrazione ad Atessa (veicoli commerciali) mentre Mirafiori in questi giorni è del tutto chiusa. Le difficoltà produttive della multinazionale parigina presieduta da John Elkann – per quel che riguarda l’Italia – sono fotografate da un primo trimestre che si è chiuso con un crollo della produzione sul 2024 del 35,5% a 109.900 veicoli, con sole 60.533 auto realizzate (-42,5%). Cassino nel primo trimestre ha montato soltanto 4.655 modelli tra Alfa Stelvio, Alfa Giulia e Maserati Grecale, con un saldo negativo del -45,5% rispetto al 2024. La fabbrica di Piedimonte San Germano, dal gennaio dello scorso anno, è organizzata su un solo turno mentre circa 700 lavoratori – dei 2400 circa dipendenti diretti (in 5 anni, dall’epoca Fca, dimezzati) – restano a rotazione a casa settimanalmente.

D’Avino (Uilm): urgono l’ibrido e una politica che metta in campo risorse
Da mesi non si produce una Maserati Folgore che sia una, per assenza di commesse. Le nuove Stelvio e Giulia full electric, inizialmente previste per il 2025, arriveranno dal 2026 in poi. Ancora non si sa se ci saranno versioni ibride; il responsabile Europa Jean Philippe Imparato aveva annunciato a dicembre scorso che sarebbero in valutazione. Ma tra il valutare ed il fare… c’è di mezzo l’ulteriore esodo previsto con altre incentivazioni. Neppure si conosce quando e semmai arriverà un altro modello di alta gamma fatto intravedere per il 2027 sempre da Imparato al tavolo del Mimit di fine 2024. La Fiom-Cgil intanto, da Torino, dichiara lo sciopero dei metalmeccanici per giovedì 18 aprile. Gennaro D’Avino, segretario della Uilm-Uil provinciale di Frosinone, sintetizza: “In attesa delle nuove produzioni, il mercato non risponde, i salari crollano e le macchine costano sempre di più. La soluzione è soltanto l’ibrido. La politica deve avere la responsabilità di mettere in campo le risorse giuste per uscire da questa crisi. Il nostro territorio deve tornare ad essere appetibile, non dobbiamo più perdere le occasioni”.

De Palma (Fiom): scandalo soldi a Tavares e manager e operai in cig
Mentre a Piedimonte e nelle altre fabbriche italiane desertificate, chi resta nelle officine percepisce stipendi sempre più inadeguati, l’assemblea degli azionisti della società ha liquidato l’ex ceo Tavares e stabilito la distribuzione di un dividendo di 2 miliardi di euro sulle azioni ordinarie. La Fiom-Cgil per bocca del segretario nazionale Michele De Palma attacca: “L’assemblea degli azionisti di Stellantis ha approvato il bilancio 2024, dando il via libera anche ai dividendi e al Remuneration Report 2024, che include i compensi per i manager e la buonuscita dell’ex amministratore delegato Carlos Tavares che riceverà 23,085 milioni di euro di compensi complessivi relativi al 2024 e una buonuscita totale di 12 milioni di euro, che sarà pagata nel 2025. L’approvazione del Remuneration Report 2024 è avvenuta nonostante un terzo degli azionisti di Stellantis abbia votato contro la politica di remunerazione dei dirigenti. Ancora una volta vengono premiati i manager e gli azionisti di Stellantis mentre i lavoratori continuano ad essere in cassa integrazione”.

Davanti ai cancelli la petizione per chiedere l’integrazione al reddito
“Il 2025 probabilmente sarà ancora peggio del 2024 a livello di produzione, di ammortizzatori sociali e di occupazione. La proprietà – ha scandito De Palma – si sta assumendo la responsabilità di approvare cospicue remunerazioni a chi ha portato al fallimento industriale e occupazionale Stellantis. Gli utili invece che arricchire ulteriormente manager e azionisti, dovrebbero essere utilizzati per gli investimenti in innovazione tecnologica, in ricerca e sviluppo e per aumentare il salario dei lavoratori”. Anche davanti ai cancelli dello stabilimento cassinate, promossa dal segretario territoriale dei metalmeccanici Cgil, Andrea Di Traglia, si è svolta la campagna per l’integrazione al reddito per le lavoratrici e i lavoratori sui cui salari pesano negativamente gli effetti della cassa integrazione. “Il presidente John Elkann deve assumersi le sue responsabilità verso le lavoratrici e i lavoratori italiani e presentare un piano industriale che rimetta al centro il lavoro e l’industria dell’auto. Il Governo non può più stare fermo, convochi il presidente John Elkann e le organizzazioni sindacali a Palazzo Chigi”, conclude la Fiom-Cgil.
