Un albero di Natale per rendere l’atmosfera più calda e accogliente, divani morbidi, giochi per bambini, colori tenui, quadri e dettagli curati con attenzione. Un ambiente che non assomiglia a un ufficio ma a un luogo sicuro. Casa, è esattamente questa la parola adatta per descrivere “Una stanza tutta per sé”. Uno spazio pensato per accogliere e mettere a proprio agio le vittime di violenza e i loro figli, con lo spirito di protezione e delicatezza che questo percorso richiede.
Ci sarà chi arriverà con le mani che tremano, chi con il fiato corto, chi con gli occhi bassi perché sente di non meritare ascolto. Chi varcherà quella porta dopo aver trovato il coraggio di dire “basta”, e chi lo farà stringendo la mano di un bambino che non dovrebbe assistere a nulla di tutto questo. Per tutte queste persone, avere un luogo che non somiglia a uno spazio freddo ma a una casa può fare la differenza tra sentirsi sole e sentirsi finalmente accolte. Ecco cosa rappresenta davvero “Una stanza tutta per sé”: un rifugio dove la paura può iniziare a sciogliersi e la parola può tornare a essere uno strumento di libertà.




La cerimonia
Questa mattina, presso il Comando Provinciale Carabinieri di Frosinone, si è svolta la cerimonia di inaugurazione dei locali realizzati nell’ambito del protocollo d’intesa tra l’Arma dei Carabinieri e il Soroptimist International Italia, per garantire uno spazio riservato e accogliente alle donne vittime di violenza.
Accolti dal Comandante Provinciale, Colonnello Gabriele Mattioli, hanno partecipato il Prefetto di Frosinone Ernesto Liguori, il Questore Stanislao Caruso, il Procuratore della Repubblica di Frosinone Francesco Minisci; il Presidente della Provincia Luca Di Stefano, il Sindaco Riccardo Mastrangeli, la presidente nazionale di Soroptimist International Italia Adriana Macchi e il Vescovo della Diocesi di Frosinone – Veroli – Ferentino, Mons. Santo Marcianò, insieme alle altre autorità locali, ai Carabinieri delle Compagnie territoriali e ai rappresentanti dei Centri antiviolenza.
Il Colonnello Mattioli ha espresso gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del progetto, anche sostenendolo economicamente: la Provincia di Frosinone, proprietaria dei locali che ne ha curato ristrutturazione e adeguamento; il Rotary Club di Frosinone, per cui era presente il presidente, dott. Mario Prata e il mobilificio Bruni di Sora, che hanno fornito parte degli arredi; l’artista Daniela Nardelli di Atina, che ha impreziosito l’ambiente con le sue opere.









Prendersi cura di chi trova il coraggio di chiedere aiuto: impegno condiviso
Prima del taglio del nastro, il Comandante Mattioli ha sottolineato come questa nuova stanza non rappresenti solo un simbolo, ma uno strumento concreto per accogliere, sostenere e prendersi cura di chi trova il coraggio di chiedere aiuto alle istituzioni. “Qui sembra di entrare in una casa, per mettere le vittime a proprio agio. C’è voluto del tempo per avere questo risultato. Ma grazie all’impegno di tutti è stato possibile”.
Prefetto e Procuratore, nei loro interventi, hanno evidenziato il lavoro congiunto che magistratura e istituzioni portano avanti con le Forze dell’ordine per contrastare e prevenire la violenza di genere. Nella sua benedizione, il Vescovo Marcianò ha parlato di “Alleanza educativa”. “Questa stanza – ha detto – è un segno di grande civiltà che dona a chi viene ferito la possibilità di continuare a credere nella bellezza della vita”.





L’impegno dell’Arma
L’Arma dei Carabinieri è da sempre in prima linea nel contrasto alla violenza sulle donne, sia sotto il profilo repressivo sia attraverso attività di prevenzione e sensibilizzazione, anche nelle scuole, per rafforzare consapevolezze e impegno collettivo. Già nel 2009 è stata istituita, presso il RA.C.I.S., la Sezione Atti Persecutori del Reparto Analisi Criminologiche, dedicata allo studio del fenomeno. Dal 2014, con la creazione della rete nazionale di monitoraggio sulla violenza di genere, personale appositamente formato assicura ascolto qualificato e interventi coordinati su tutto il territorio attraverso i Comandi Stazione, primo punto di contatto per molte vittime.
Tra le iniziative più significative rientra proprio il progetto “Una stanza tutta per sé”, nato nel 2015 grazie alla collaborazione con Soroptimist International d’Italia, organizzazione mondiale di donne impegnate nella promozione dei diritti umani e delle pari opportunità. In dieci anni sono state realizzate oltre 215 stanze dedicate all’ascolto protetto in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri. “320 stanze in totale – ha evidenziato la presidente Macchi – per stimolare la conoscenza del fenomeno. Dobbiamo essere tutti sentinelle, intervenire, aiutare le vittime a chiedere aiuto e fare rete”.
Audizioni protette
La stanza inaugurata oggi a Frosinone, come le altre già esistenti nel Paese, è destinata alle audizioni protette di donne, bambini e più in generale delle vittime vulnerabili. Si tratta di un ambiente riservato, intimo, uno spazio pensato per mettere la persona nella condizione migliore per potersi confidare e sporgere denuncia, attenuando il disagio e la sofferenza di un momento tanto delicato.
L’arredo – come detto – comprende anche un’area dedicata ai più piccoli, con libri e giocattoli: un supporto prezioso sia quando la vittima arriva con i propri figli, sia quando è necessario ascoltare direttamente un bambino o un adolescente, alla presenza di consulenti specializzati.





