Videosorveglianza nelle strutture che ospitano anziani e disabili: prevenire e contrastare abusi e maltrattamenti

La proposta di legge è stata illustrata in Commissione Sanità. Savo: "Fermare il dilagante fenomeno di abusi e maltrattamenti"

Una proposta di legge che vede come prima firmataria la presidente della Commissione regionale Sanità e Politiche Sociali, Alessia Savo. Un’iniziativa legislativa che nasce con l’obiettivo di salvaguardare i diritti, la salute e la dignità delle persone anziane e dei soggetti disabili ospiti nelle strutture sociosanitarie e socioassistenziali della regione Lazio ma anche con lo scopo di combattere e superare, inserita all’interno di un processo di prevenzione dell’istituzionalizzazione, la ‘cultura dello scarto’.

È la numero 195, dal titolo ‘Disposizioni per prevenire e contrastare condotte di maltrattamento o di abuso, anche di natura psicologica, in danno di anziani e persone con disabilità’, ed è stata illustrata in Commissione Sanità.

Le misure

La proposta di legge introduce come requisito per il rilascio dell’autorizzazione e dell’accreditamento, nonché per il mantenimento dell’esercizio dell’attività da parte delle strutture sociosanitarie e socioassistenziali private autorizzate e di quelle accreditate, l’installazione di sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso. Questo, ovviamente, nel pieno rispetto di quanto stabilito dalla normativa dell’Unione europea e di quella statale in materia di videosorveglianza e protezione dei dati personali. Il mancato adempimento comporta la revoca automatica dell’autorizzazione e dell’accreditamento delle strutture stesse.

Contrastare maltrattamenti e abusi

“La volontà di lavorare su questa precisa azione legislativa – spiega la presidente Savo – nasce da un’emergenza-esigenza: quella di contrastare i drammatici episodi di maltrattamenti e abusi di cui troppo spesso danno notizia le cronache dei giornali, ma anche dall’obiettivo di tutelare e garantire il benessere, fisico e psicologico, di anziani e disabili. Anche nel Lazio – ricordiamo qualche mese fa il caso che si è registrato a Viterbo e che è stato al centro di numerosi servizi televisivi – il fenomeno, secondo quanto riportato da studi e numeri – ha assunto dimensioni preoccupanti che ci impongono di agire con tutti gli strumenti utili e utilizzabili per difendere i nostri anziani e le persone con disabilità. L’amministrazione Rocca, di cui sono onorata di far parte, ringraziando anche l’assessore ai Servizi Sociali, Massimiliano Maselli, ha già avviato numerose azioni in questo senso, facendo del Lazio, ad esempio, la prima regione d’Italia ad aver avviato la sperimentazione per l’assistenza territoriale e domiciliare degli anziani. Obiettivo irrinunciabile della nostra azione amministrativa è quello di mettere al centro la salute, il benessere e la dignità di queste fasce di popolazione.

La proposta di legge è nata da questa precisa volontà: – conclude la presidente Savo – rafforzare gli strumenti di tutela per anziani e disabili, all’interno di un più generale processo che prevenga l’istituzionalizzazione, combattendo e superando la cultura dello scarto. Spesso per queste persone le strutture sociosanitarie e socioassistenziali rappresentano il posto in cui trascorreranno l’ultima parte della loro vita: non possiamo in alcun modo accettare che possa diventare la loro prigione anziché essere un luogo di cura, amore e umanità. Qualsiasi forma di sopruso, violenza o comportamento lesivo del rispetto e della dignità di una persona non solo è da condannare e stigmatizzare ma, per quanto possibile, da evitare: quando questi episodi si verificano nei confronti di chi non ha la forza o la capacità per difendersi diventa un imperativo ancora più cogente da parte delle istituzioni che hanno il dovere di garantire la sicurezza e la qualità di vita migliore che queste persone possano avere”.

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