Zes e crisi auto, Valente (Ugl): “Cassinate sempre più Sud, distante anche dal nord della provincia”

Parla il segretario generale dell'organizzazione sindacale: "Per entrare fra le aree agevolate la politica non dimentichi le promesse"

Con Enzo Valente, segretario generale dell’Ugl della Provincia di Frosinone, abbiamo parlato dell’esclusione del Lazio dalla Zes alla fine dello scorso anno. Si sperava nelle ultime settimane in un recupero, dopo che la premier Meloni aveva praticamente dato il via libera al disegno di legge che prevede l’inclusione tra le aree agevolate del Mezzogiorno di Umbria e Marche. A che punto siamo?

“Mi auguro che, dopo la grande enfasi e la grande rincorsa alle dichiarazioni che s’è registrata nell’appena trascorso mese di agosto, quando tutti si sono interessati di questa situazione solo a seguito del fatto che il presidente del Consiglio ha annunciato l’ingresso nella Zes di Marche e Umbria, arrivi qualcosa di concreto. Anche perché noi come Ugl già più volte ci siamo occupati della vicenda in passato, sin da quanto lo scorso anno abbiamo dovuto prendere atto che la provincia restava fuori dalla Zona economica speciale, mentre nessuno dei rappresentanti è parso volersi esporsi più di tanto per rimediare”.

Torniamo all’attualità

“La politica d’agosto ha riempito le pagine dei giornali e diffuso comunicati, nonostante sia stata sempre assente e poco attenta alle nostre sollecitazioni. Avevamo da tempo lanciato un grido d’allarme su quelle che potevano essere le conseguenze di questa scelta di politica economica a favore di altri territori. Perché la nostra provincia veniva compressa fra aree agevolate”.

La Regione Lazio aveva provato a giocare la carta Zls.

“Ci avevano detto che le Zone logistiche semplificate potevano essere uno strumento capace di aiutare il territorio. Ci siamo resi conto che così non è stato. Gli effetti benefici delle Zls sono limitatissimi. Quindi oggi viviamo una situazione difficilissima marcatamente nell’area del Cassinate”.

Dal flop delle zone logistiche ai possibili emendamenti al disegno di legge

  • Le iniziative operative sono sembrate le proposte dell’onorevole Ottaviani e del senatore Fazzone per proporre degli emendamenti al disegno di legge di ampliamento della Zes unica. Concretamente cosa si è fatto?

    “Mi auguro che dopo gli annunci di queste settimane, durante le quali tra calura e ferie si mettono in campo diverse idee, poi alla fine non vengano lasciati nel dimenticatoio. Spero, insomma, che si dia continuità a tutti i livelli alle azioni annunciate dalla politica, dalle istituzioni, anche dalle parti sociali, facendo fronte comune affinché veramente si metta al centro dell’agenda questa problematica”.

    Dopo un lungo stop, il 2 settembre riprende il lavoro al Montaggio. Nei giorni scorsi sono tornati non si sa per quanto tempo a lavorare in lastratura e verniciatura. Ma nonostante un nuovo amministratore delegato partenopeo il futuro di Stellantis Piedimonte sembra pesantemente incerto. Si attende il piano industriale di inizio 2026. Cosa prevede l’Ugl?

    “La situazione è drammatica. Ormai lo stabilimento di Cassino è rimasto senza alcuna missione, continua a far uscire dipendenti, qualsiasi sia il ruolo che si ricopre. Non c’è un futuro. Mi auguro che al prossimo incontro che ci sarà al Ministero si chieda fortemente quale sia la prospettiva del sito ed i relativi tempi. Anche perché i pochi rimasti, circa 2300 in tutto, vivono di cassa integrazione e di salari ridotti da anni ormai. Tirano avanti con 1.200 euro al mese”.

Dr Anagni si estenderà sul sito ex Saxa ma anche su altre aree dismesse

  • Tra le novità in programma, restando all’automotive, spicca l’investimento della Dr Automobile dell’imprenditore Di Risio ad Anagni: proprio in questo mese di settembre dovrebbe chiarirsi un po’ di più la portata delle ricadute anche per l’indotto. Cosa pensa di questa iniziativa?

    “Come organizzazione sindacale abbiamo seguito dall’inizio quest’operazione che incrocia il comparto della ceramica e che fa sperare in una svolta importante perché Dr è l’unico produttore che oggi continua a vendere auto con prezzi contenuti. E’ importante per il futuro del territorio. Al di là dell’acquisto dello sito ex Saxa, lo stabilimento Dr investirà anche aree adiacenti che erano state dismesse da altre realtà produttive. Quella di Di Risio è quindi un’operazione importante che ha necessità di tempi adeguati. Peraltro i lavori di smantellamento del vecchio sito sono già iniziati con lo svuotamento dell’area. C’è stato il passaggio di tutti i lavoratori che erano in forza in quello stabilimento alla nuova proprietà e ora verranno indirizzati verso corsi di formazione, di riqualificazione. Penso che dall’inizio del prossimo anno questi lavoratori possono iniziare a lavorare per la nuova azienda”.

    Farmaceutico, difesa e logistica restano asset forti per la tenuta occupazionale e produttiva del nord della provincia.

“La nostra è una provincia che viaggia sempre più a due velocità. C’è un nord che ha agganciato fortemente la ripresa. La multinazionale danese Novo Nordisk investe oltre 2 miliardi per produrre un farmaco anti-obesità con ricaduta da 1.500 posti di lavoro. C’è anche l’investimento dell’americana Thermo Fisher Scientific. Come ha ricordato c’è anche la riattivazione del sito ex Winchester. Poi New Cold e Froneri hanno posato la prima pietra di un nuovo polo logistico che sarà attivo dal 2026. A Frosinone c’è l’investimento in località Selva dei Muli da parte della Escas Srl. Purtroppo ben diversa è la situazione a sud dove la monocultura dell’auto ha affondato tutto il territorio nel momento in cui è andata in crisi Stellantis. Tutti auspicavamo che l’arrivo di un nuovo amministratore delegato, un italiano, potesse portare a Cassino qualche effetto positivo. Al momento non se ne vedono”.

Per Saxa Roccasecca serve un tavolo regionale sulle difficoltà autorizzative

  • Fiato sospeso a Roccasecca, per il rilancio della Saxa Gres, con una riapertura agganciata alle produzioni che l’imprenditore Borgomeo ha annunciato ormai da tempo.

    “Roccasecca fa parte integrante del progetto di cessione dello stabilimento di Anagni. Noi in tutta questa fase abbiamo avuto garanzie sugli step successivi come per la riattivazione dello stabilimento di Gualdo Tadino, cosa che è puntualmente arrivata. Già da qualche mese lavora dopo un fermo di più di qualche anno. A seguire dovrebbe riprendere l’attività lo stabilimento di Roccasecca. Qui ci sono grosse difficoltà dovute anche ai tempi di rilascio autorizzativi. Per cui noi come organizzazioni sindacali ci siamo già attivati a chiedere un incontro alla regione insieme con le altre organizzazioni sindacali, affinché si metta al centro dell’agenda il problema di Roccasecca. È un progetto ambizioso che non è mai decollato per i motivi che in questi anni abbiamo tutti più volte richiamato”.
  • Tra mancata Zes e vuoto di idee su come parare il colpo Stellantis, pare tramontata ogni ipotesi di “cabina di regia” capace di porre mano alla governance economica del territorio. Solo un’impressione?

“Avevamo denunciato in passato i rischi connessi con lo svuotamento dei poteri alle Province e l’accentramento dei consorzi industriali in unico consorzio laziale, anche se a quei tempi poteva sembrare un’opportunità per il nostro territorio considerata la presenza di un ciociaro ai vertici. Ma oggi ci siamo resi conto che, nel momento in cui si accentrano poteri, chi ti dà le carte è sempre la Provincia di Roma. La più grande rispetto alle altre Province e alle periferie. In questo contesto Cassino è diventata periferia della stessa periferia provinciale. Il Cassinate è un territorio che si aggancia sempre più al Sud del Paese, distaccandosi dallo stesso Nord della provincia. Questa deriva drammatica è in atto sotto gli occhi di tutti”.

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Stefano Di Scanno
Stefano Di Scanno
Giornalista Professionista

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